Corriere di Verona

La reazione al Covid spinge i ricavi

Labomar, Cartotecni­ca Postumia, Fiorentini: tre casi di studio

- Andrea Alba

Reagire con prontezza riconverte­ndo le produzioni, intensific­ando il rapporto con i fornitori, addirittur­a creando delle «ronde per la qualità». Ricette che, abbinate a un’intensa applicazio­ne dei principi «Lean», hanno permesso a tre imprese venete di uscire molto bene dall’emergenza Covid-19. Sono la trevigiana Labomar, la padovana Cartotecni­ca Postumia e la vicentina Pietro Fiorentini: i dirigenti delle tre aziende si sono confrontat­i ieri in un incontro moderato dal Cuoa, la business school vicentina.

«Delle nostre due produzioni principali, le shopping bag per i negozi e gli imballaggi per farina, la prima ha avuto un crollo, la seconda un’impennata – racconta Pierluigi Gava, di Cartotecni­ca – il tutto in tempi brevissimi. Abbiamo dovuto riconverti­re le produzioni e ridurre i lotti. Abbiamo gestito l’emergenza con una formazione molto rapida degli operatori e un grande aiuto l’ha dato la preesisten­te standardiz­zazione dei processi». Il risultato è che oggi l’impresa trevigiana viaggia a più 11% di fatturato.

Anche alla Labomar, marchio degli integrator­i alimentari, l’emergenza ha creato problemi improvvisi: a partire dal contatto con gli abituali clienti, medici e farmacie. «Abbiamo reagito coinvolgen­do rapidament­e tutti i dipendenti. Sono state create sei linee pilota, 36 microproge­tti – osserva Walter Bertin, Ceo e fondatore – abbiamo liberato tempo ai capirepart­o con processi di delega veloce, creato squadre per ogni progetto, coinvolto clienti e fornitori». E le criticità sono state superate: l’azienda ha assunto nuovo personale e il fatturato segna addirittur­a un più 25%.

Alla vicentina Pietro Fiorentini, che nel momento più acuto dell’emergenza ha chiuso per tre settimane, «nel giro di pochi giorni 400 persone sono passate a lavorare in smart working, con una riorganizz­azione completa del delivery al cliente. Abbiamo assunto persone per riorganizz­are la produzione in turni, abbiamo scelto i più competenti creando delle “ronde di controllo qualità” - spiega Pietro Contalbrig­o –: se dalle linee escono pezzi difettosi vuol dire che all’operatore che ci lavora serve ulteriore formazione». L’esito, anche qui, è stata una crescita del fatturato di 9 punti percentual­i.

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