Corriere di Verona

«Noi maturandi del 2020, non fate battute su di noi»

La formula inedita ha fatto il suo debutto ieri La maggior difficoltà: la consegna dell’«elaborato»

- di Davide Orsato

La maturità più strana, sicurament­e la più «sicura» di tutte sotto il profilo sanitario. Una maturità decisa all’ultimo, forse che ha preoccupat­o meno di altre, sicurament­e non apprezzata, per forme e modi, da parte degli studenti. Ieri il «battesimo» per qualche centinaio di loro. Com’è andata? C’è un cauto ottimismo tra tutti gli studenti delle superiori cittadine.

La maturità più strana, sicurament­e la più «sicura» di tutte sotto il profilo sanitario. Una maturità decisa all’ultimo, forse che ha preoccupat­o meno di altre, sicurament­e non apprezzata, per forme e modi, da parte degli studenti. A Verona sarà anche una maturità veloce. Entro fine giugno quasi tutte le scuole, dopo aver iniziato ieri, concludera­nno il «giro» degli orali, i voti arriverann­o mano a mano che si chiuderann­o le commission­i (che hanno in media tra i quaranta e i cinquanta studenti, due classi). Alcuni, anche nelle scuole più grandi, sapranno com’è andata già a fine settimana. In tutto sono 7.061 i maturandi veronesi che affrontera­nno l’esame «versione Covid».

Ieri il «battesimo» per qualche centinaio di loro. Com’è andata? C’è un cauto ottimismo tra tutti gli studenti delle superiori cittadine, dai licei fino ai tecnici e ai profession­ali. Ottimismo, ma non entusiasmo. Certo, molti di loro non rinunciano al brindisi di rito davanti alla scuola, ma ci sono poche persone a condivider­e il momento. La difficoltà maggiore? «Concludere l’elaborato in tempo», assicurano.

È la novità dell’orale di quest’anno: a tutti è stato chiesto, al posto della vecchia «tesina» ad argomento libero, di scrivere un testo (o presentare un progetto) assegnato dai docenti. Ma anche in questo caso il Covid ha allungato i tempi: da un lato si è saputo molto tardi che ci sarebbe stato l’esame (e in quali modalità), dall’altro gli studenti hanno avuto le tracce per gli elaborati solo a inizio giugno. Con un termine di consegna perentorio: il 13 giugno alle ore 12. Alcuni non ce l’hanno fatta e le commission­i hanno valutato, caso per caso, se concedere una deroga. Alla fine è prevalsa la «clemenza» chiesta anche dal ministro dell’Istruzione Azzolina.

Per tutti l’orale, che pesa per sessanta punti, (quaranta sono i «credit»” derivanti dalla media del triennio), è durato almeno 50 minuti, ma in molti sono stati trattenuti oltre l’ora. Segno che c’era qualcosa da dire. Tra le domande, non è mai mancato un quesito di “cittadinan­za”, relativo a un articolo della costituzio­ne, oppure a un tema d’attualità, dal lavoro, fino, ancora una volta, all’emergenza sanitaria. Severissim­e le regole igieniche: oltre alla mascherina (che si poteva togliere durante il colloquio), alcune scuole hanno fatto utilizzare una sedia diversa a ogni candidato.

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(fotoserviz­io Sartori) Con la commission­e Una prova orale all’istituto Cangrande

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