«Noi maturandi del 2020, non fate battute su di noi»
La formula inedita ha fatto il suo debutto ieri La maggior difficoltà: la consegna dell’«elaborato»
La maturità più strana, sicuramente la più «sicura» di tutte sotto il profilo sanitario. Una maturità decisa all’ultimo, forse che ha preoccupato meno di altre, sicuramente non apprezzata, per forme e modi, da parte degli studenti. Ieri il «battesimo» per qualche centinaio di loro. Com’è andata? C’è un cauto ottimismo tra tutti gli studenti delle superiori cittadine.
La maturità più strana, sicuramente la più «sicura» di tutte sotto il profilo sanitario. Una maturità decisa all’ultimo, forse che ha preoccupato meno di altre, sicuramente non apprezzata, per forme e modi, da parte degli studenti. A Verona sarà anche una maturità veloce. Entro fine giugno quasi tutte le scuole, dopo aver iniziato ieri, concluderanno il «giro» degli orali, i voti arriveranno mano a mano che si chiuderanno le commissioni (che hanno in media tra i quaranta e i cinquanta studenti, due classi). Alcuni, anche nelle scuole più grandi, sapranno com’è andata già a fine settimana. In tutto sono 7.061 i maturandi veronesi che affronteranno l’esame «versione Covid».
Ieri il «battesimo» per qualche centinaio di loro. Com’è andata? C’è un cauto ottimismo tra tutti gli studenti delle superiori cittadine, dai licei fino ai tecnici e ai professionali. Ottimismo, ma non entusiasmo. Certo, molti di loro non rinunciano al brindisi di rito davanti alla scuola, ma ci sono poche persone a condividere il momento. La difficoltà maggiore? «Concludere l’elaborato in tempo», assicurano.
È la novità dell’orale di quest’anno: a tutti è stato chiesto, al posto della vecchia «tesina» ad argomento libero, di scrivere un testo (o presentare un progetto) assegnato dai docenti. Ma anche in questo caso il Covid ha allungato i tempi: da un lato si è saputo molto tardi che ci sarebbe stato l’esame (e in quali modalità), dall’altro gli studenti hanno avuto le tracce per gli elaborati solo a inizio giugno. Con un termine di consegna perentorio: il 13 giugno alle ore 12. Alcuni non ce l’hanno fatta e le commissioni hanno valutato, caso per caso, se concedere una deroga. Alla fine è prevalsa la «clemenza» chiesta anche dal ministro dell’Istruzione Azzolina.
Per tutti l’orale, che pesa per sessanta punti, (quaranta sono i «credit»” derivanti dalla media del triennio), è durato almeno 50 minuti, ma in molti sono stati trattenuti oltre l’ora. Segno che c’era qualcosa da dire. Tra le domande, non è mai mancato un quesito di “cittadinanza”, relativo a un articolo della costituzione, oppure a un tema d’attualità, dal lavoro, fino, ancora una volta, all’emergenza sanitaria. Severissime le regole igieniche: oltre alla mascherina (che si poteva togliere durante il colloquio), alcune scuole hanno fatto utilizzare una sedia diversa a ogni candidato.