Batterio killer, la mossa di Zaia Una nuova commissione regionale, dopo quella già istituita dall’ospedale. Le opposizioni: «Gravissimo»
Nuova commissione regionale, dopo quella istituita dall’ospedale. Opposizioni all’attacco: «Gravissimo»
Zaia annuncia una commissione regionale per indagare sul «citrobacter», il batterio responsabile di infezioni, anche mortali che ha «paralizzato» le terapie intensive dell’Ospedale della Donna e del Bambino. Intanto si prospettano richieste di risarcimento milionari: «I soldi per salvare altri bambini».
Ci sarà una commissione per indagare sul «citrobacter», il batterio responsabile di infezioni, anche mortali che ha «paralizzato» le terapie intensive dell’Ospedale della Donna e del Bambino. E sarà la seconda, questa volta regionale. Lo ha annunciato ieri mattina il presidente della Regione, Luca Zaia, nel consueto punto stampa sull’emergenza Cornavirus. «Avevo chiesto che si istituisse una commissione ispettiva per la vicenda citrobacter di
Verona — ha affermato — e Mantoan (Domenico, direttore generale della sanità veneta, ndr) ha firmato oggi il decreto». Zaia ha poi specificato che «c’è già una commissione interna, formata anche in questo caso da ottimi professionisti, ma volevamo fortemente che ci fosse anche una commissione di emanazione regionale, perché nessuno potesse ricamare sulle nomine, ritenendola fondamentale per chiarire la questione».
La mossa di Zaia è stata un fulmine a ciel sereno, proprio perché, per l’appunto, una commissione c’era già. Ed era stata annunciata dai vertici dell’azienda ospedaliera esattamente una settimana fa, assieme al trasloco (con chiusura temporanea dei reparti). E si trattava, nelle intenzioni del direttore generale Francesco Cobello, di una «commissione super partes», con tre esperti esterni: Massimo Bellettato, direttore della Pediatria del San Bortolo di Vicenza, Claudio Scarpario, microbiologo dell’Usl Serenissima, Elena Narne, direttore dell’unità operativa di screening e di valutazione dell’Azienda Zero. Unico professionista interno, il dottor Vincenzo Di Francesco, direttore della Geriatria A, un reparto ritenuto sufficientemente «indipendente» dall’area materno-infantile. Inevitabile chiedersi, dunque, se l’istituzione della nuova commissione possa significare, accanto alla volontà di fare luce fino in fondo sulla vicenda, anche un «segnale di sfiducia». Anche il ministero della Salute, per altro, ha annunciato il prossimo invio di ispettori a Verona.
C’è da sottolineare che Cobello aveva fatto sapere di aver agito dopo essersi consultato con gli organi regionali. C’è, inoltre, un precedente: quello di Paolo Rosi, già direttore del Suem di Treviso, inviato in piena emergenza Covid 19 per aiutare gli ospedali di Verona, i più colpiti per numero di pazienti e decessi. Anche in quel caso, in Regione si pensò a una mano dall’esterno.
Non sono mancate le reazioni, anche critiche, all’annuncio: per Elisa La Paglia (Partito democratico): «Zaia dovrebbe dare spiegazioni, non chiederle». «Si tratta di una situazione gravissima — aggiunge Orietta Salemi, consigliere regionale ex Pd — è saltata la catena di comando». Per Manuel Brusco (Movimento 5 Stelle), «così Zaia ha ammesso che la sanità regionale è fuori controllo».
Il precedente Durante l’emergenza Covid, Zaia aveva mandato un suo uomo a Verona, la più colpita
Il governatore Zaia
Ho voluto questo nuovo organo, nessuno potrà ricamare sulle nomine
Manuel Brusco (M5s)
Così Zaia ha ammesso che la sanità regionale è fuori controllo