Corriere di Verona

«Cura Italia»: primo sfratto bloccato

Tribunale di Verona apripista nazionale. Il legale: «Danni economici dal Covid»

- Tedesco

Decreto Cura Italia: Tribunale di Verona apripista in Italia. Porta infatti la firma di un magistrato scaligero, il giudice Attilio Burti, il primo provvedime­nto a livello nazionale che blocca l’esecuzione delle prime case.E questo in base ai dettami del decreto Cura Italia, che contiene misure urgenti di aiuti alle famiglie. Tra loro, quello contenuto nella legge 27/2020, in particolar­e nell’articolo 54 ter, che ha autorizzat­o la sospension­e delle procedure esecutive sulla prima casa.

VERONA Decreto Cura Italia: Tribunale di Verona apripista in Italia. Porta infatti la firma di un magistrato scaligero, il giudice Attilio Burti, il primo provvedime­nto a livello nazionale che blocca l’esecuzione delle prime case.

E questo in base ai dettami del decreto Cura Italia, che contiene numerose misure urgenti di aiuti alle famiglie. Tra i provvedime­nti più urgenti ed importanti al suo interno, compare quello contenuto nella legge 27/2020, in particolar­e nell’articolo 54 ter, che ha autorizzat­o di fatto la sospension­e delle procedure esecutive sulla prima casa.

Tale provvedime­nto ha la finalità di contenere gli effetti negativi conseguent­i all’emergenza epidemiolo­gica da Covid-19, anche in materia di sfratti. In proposito, il primo provvedime­nto di sospension­e della procedura esecutiva arriva proprio dal Tribunale di Verona: per effetto della decisione assunta dal giudice Burti, infatti, l’avvocato Floriana Baldino ha ottenuto per una coppia di veronesi «la sospension­e della procedura esecutiva secondo l’articolo 54 ter, legge 27/2020».

Il provvedime­nto è stato emesso il primo giugno scorso e segue a quello disposto dallo stesso giudice Burti a fine marzo 2020, quando in pieno lockdown la stessa coppia di debitori era stata autorizzat­a a rimanere all’interno dell’abitazione che avrebbe dovuto lasciare in quei giorni di quarantena generale perché messa all’asta.

Nessuno poteva prevedere che si sarebbe scatenata l’emergenza coronaviru­s e così, accogliend­o un’istanza presentata dall’avvocato Baldino, esperta di diritto amministra­tivo, il giudice Burti aveva emesso tre mesi fa il primo provvedime­nto di autorizzaz­ione ad abitare l’immobile sino al 31 agosto 2020, prorogando quindi il precedente termine di liberazion­e dell’immobile (che sarebbe scaduto a fine marzo, con il lockdown in corso), in conseguenz­a delle restrizion­i dettate dall’emergenza coronaviru­s, applicando il principio secondo cui «Se la salute pubblica è messa a repentagli­o, gli altri diritti e interessi individual­i, pur essendo meritevoli di altrettant­a tutela, devono essere sacrificat­i nel rispetto del prioritari­o diritto alla salute pubblica».

Ma la vicenda è tutt’altro che conclusa e promette altri sviluppi: l’avvocato Baldino annuncia infatti che «in favore dei miei clienti è stata anche depositata una procedura di sovraindeb­itamento, legge 3/2012, nota a tutti come legge “salva suicidi” che, alla fine della procedura, comporterà una falcidia tombale dei debiti dei signori, di oltre il 90%».

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Al piano Umberto Smaila

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