Corriere di Verona

Scaligera, per la serie A ancora fumata grigia Pedrollo: «La sostanza? A oggi i soldi non bastano». Restano vivi i contatti con Vicenzi

- Matteo Sorio

«La sostanza? I soldi che ci darebbero, a oggi, non sono sufficient­i per fare la serie A. Punto». Ore 19.30 di una lunga giornata. Al telefono il presidente della Scaligera, Gianluigi Pedrollo, spiega che nulla è cambiato rispetto a quanto dichiarava a TgGiallobl­ù in mattinata, dopo un incontro con il sindaco Federico Sboarina.

«Siamo a un punto morto e per la serie A, a ora, è più no che sì. La piazza ha voglia di sostenerci? Una “piazzetta” più che una piazza… parliamo di due-tre persone». A due giorni dal termine ultimo per rispondere all’invito di Lega Basket, cioè tornare in quella A dove Verona non gioca dal 2002, le cose stanno così: dopo i contatti con lo storico ex patron Giuseppe Vicenzi, Banco Bpm, Comune e l’universo di realtà che sostengono il club — dopo Tezenis, quello principale, i «gold sponsor» e altri a formarne una quarantina in tutto — non si è ancora arrivati a un «monte» che garantisca una serie A sicura. Quel monte è di minimo 3.5 milioni di euro, 4 per avere garanzie di salvezza senza troppi affanni; i Pedrollo hanno cominciato a sondare il terreno, per metterlo in piedi, dopo la chiamata della Lega, giunta lunedì scorso dopo che ufficiosam­ente Verona era già stata piazzata davanti a Udine e Ravenna nel ranking dei riposizion­amenti. L’annuncio

di voler «provare a realizzare il sogno», quindi, e un lavoro che fin qui è lontano dall’obiettivo. Tanto che Pedrollo senior, ieri, ricordava il «piano B» già pronto, ossia «completare la squadra attuale con una guardia americana “da tremila punti” e tornare a giocarsi la promozione sul parquet di A2».

Il piano B scatterà quando il patron della Scaligera deciderà se alimentare l’idea o desistere. Di certo, entro giovedì. Finora, alla disponibil­ità dichiarata da Vicenzi — ma a patto di costruire una squadra competitiv­a — sono seguiti i contatti con Banco Bpm, da cui filtra sempre il «no comment», e con il Comune (Agsm per ora può solo confermare il sostegno già in essere, magari con un mini-rialzo in caso di A) mentre domani Pedrollo incontrerà il main sponsor Tezenis, che prima dell’invito di Lega Basket aveva confermato il rinnovo dell’accordo in ottica di A2. La Scaligera si sta incagliand­o, insomma, in quel perimetro economico che Alessandro Frosini, colonna gialloblù fra ’90 e ’94, ex ds di Reggio Emilia, descrive così: «La A non è uno scherzo. Per un campionato fatto bene, con un po’ più di garanzie sul mantenimen­to della categoria, devi avvicinart­i a 4 o 4,5 milioni. Le neopromoss­e negli ultimi anni, vedi Treviso, Fortitudo, Trieste, hanno fatto molto bene grazie all’onda d’entusiasmo per la promozione sul campo. La difficoltà maggiore resta trovare i giocatori di un certo livello: una base d’italiani con esperienza è importante ma poi servono gli stranieri che fanno la differenza. E i costi lievitano».

Quei costi, a oggi, sono l’ostacolo che Verona non pare in grado d’affrontare.

Tempi stretti

Entro giovedì il club è obbligato a dare una risposta concreta all’invito di Legabasket

 ??  ?? Palasport L’Agsm Forum, «casa» di Scaligera e nel volley di Calzedonia
Palasport L’Agsm Forum, «casa» di Scaligera e nel volley di Calzedonia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy