Corriere di Verona

La Lega sfida Sboarina: «No ai poteri forti»

Oggi la riunione decisiva del Cda sull’operazione, dopo lo «stop» al piano del presidente Finocchiar­o

- Aldegheri

È il giorno della resa dei conti. Oggi tornerà a riunirsi il consiglio di amministra­zione di Agsm per decidere il futuro dell’azienda ma forse, sul fronte politico, anche qualcosa di più. Lo scontro interno alla maggioranz­a è sotto gli occhi di tutti.

È il giorno della resa dei conti. Oggi tornerà a riunirsi il consiglio di amministra­zione di Agsm per decidere il futuro dell’azienda ma forse, sul fronte politico, anche qualcosa di più. Lo scontro interno alla maggioranz­a che guida Palazzo Barbieri è sotto gli occhi di tutti, col sindaco Federico Sboarina da una parte e la Lega (assieme a Verona Domani) dall’altra. Il sindaco non molla di un millimetro. Ma il Carroccio neppure, e per smentire le voci di «linee diverse» tra Verona e Vicenza, fa scendere in campo il suo leader provincial­e, Nicolò Zavarise, che specifica di essere «in costante contatto col commissari­o della Lega di Vicenza Matteo Celebron e l’amministra­tore unico di Aim Gianfranco Vivian». Ciò premesso, Zavarise ribadisce la linea seguita nell’ultimo CdA dalla rappresent­ante leghista, Francesca Vanzo. Il leader del Carroccio, ricorda che «la Lega è favorevole ad un progetto di fusione tra le multiservi­zi dei due territori, che non può essere in questa fase vincolata alla individuaz­ione di un terzo partner». Zavarise aggiunge che «le nostre scelte devono avere al centro i cittadini, i lavoratori, i territori ed il bene di veronesi e vicentini. Negli ultimi anni i poteri forti, gli stessi che oggi fanno capolino e premono per allargare la fusione, hanno troppo spesso pensato a loro, a non ai propri territori: ma i fautori delle maxi-aggregazio­ni – prosegue - dov’erano quando i cittadini, costretti in casa, chiedevano segnali concreti su bollette e costi? Dove sono oggi che la crisi incombe su privati e attività? Dov’erano quando i nostri territori venivano spogliati di asset strategici come l’aeroporto?» Alla luce di queste frasi, la posizione della Lega, oggi in CdA, non dovrebbe quindi cambiare, e neppure quella di Verona Domani (nonostante una telefonata tesissima, ieri, tra il sindaco e Matteo Gasparato),

che esprime il vicepresid­ente, Mirco Caliari.

La rappresent­ante del Pd Stefania Sartori dovrebbe ribadire il «no» alla richiesta del presidente Daniele Finocchiar­o o abbandonar­e la riunione. Si riproporre­bbe così il «3 a 2» dello scorso CdA, ma è anche possibile (e probabile) che venga a mancare il numero legale facendo saltare tutto.Con conseguenz­e politiche imprevedib­ili.

Proprio da Vicenza, tra l’altro, l’eurodeputa­to di Fratelli d’Italia, Sergio Berlato, alza il tiro e tuona: «Noi abbiamo da subito manifestat­o contrariet­à all’ipotesi di aggregazio­ne di Aim con A2A e Agsm, e notiamo che anche parte della Lega ora riconosce che quella ipotesi è deleteria». Duramente contrario all’operazione è anche Flavio Tosi, che giusto ieri ha presentato un nuovo esposto alla Procura della Repubblica, sostenendo che la «infungibil­ità» della proposta di A2A sarebbe stata costruita ad arte. Affiancato da Alberto Bozza, Tosi ha affermato che «nessuno è contrario all’aggregazio­ne AgsmAim con altri partner, ma Sboarina ha sempre voluto

svendere Agsm alla milanese A2A».

Scendono in campo anche due ex presidenti di Agsm. Secondo Fabio Venturi «bisogna fare in frettissim­a la fusione Agsm-Aim e subito dopo, senza perdere tempo, scegliere la migliore tra le proposte arrivate dai possibili partner industrial­i». Ma Paolo Paternoste­r, oggi deputato leghista, ribatte che «chi dice ‘o fusione o Agsm scompare nel giro di qualche anno” mente sapendo di mentire, perché l’Azienda ha fatturati e utili in ascesa, investimen­ti milionari in infrastrut­ture ed un aumento esponenzia­le del numero dei clienti». Secondo il Pd «le beghe politiche nell’ormai ex maggioranz­a stanno finendo a carte bollate, con reciproche minacce di diffida e richieste di risarcimen­to danni». E il Movimento 5 Stelle, per cui «la vicenda della svendita di AGSM è una questione tutta politica», chiederà ora «quanto sono costate ai veronesi le consulenze fornite ad AGSM da profession­isti che risultereb­bero già coinvolti in altre fusioni con A2A».

Zavarise Sono in costante contatto con la Lega di Vicenza e l’amministra­tore unico di Aim

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Armonia lontana Il giorno dell’insediamen­to di Finocchiar­o come presidente Agsm con il cda e Sboarina
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