Dopo le imprese i sindacati: «Sì alla fusione»
Anche il mondo economico si schiera al gran completo su quella che adesso diventa «la madre di tutte le battaglie» politiche in riva all’Adige. Dopo la presa di posizione di Confindustria, scendono in campo i vertici sindacali.
Anche il mondo economico si schiera al gran completo su quella che adesso diventa «la madre di tutte le battaglie» politiche in riva all’Adige. Dopo la presa di posizione di Confindustria, favorevole al progetto del presidente Finocchiaro, e quella del presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello (anch’egli sulla stessa linea) scendono in campo i vertici sindacali, coi segretari generali di Cgil (Stefano Facci), Cisl (Massimo Castellani) e Uil (Lucia Perina). E la loro scelta è decisamente a favore dell’accordo «a tre», come proposto appunto dal presidente Finocchiaro, mentre viene invece definita «insufficiente» la sola intesa tra Agsm e Aim. Per questo motivo, i vertici sindacali chiedono ai consiglieri d’amministrazione di Agsm, che tornano a riunirsi oggi, di «approfondire la validità di tutte le proposte arrivate» per la futura aggregazione, ossia quella di A2A ma anche quelle, più recenti, di Hera, Iren e Dolomiti Alperia. E lo fanno con toni ad argomentazioni molto nette.
Castellani sottolinea che «su questo progetto si sta lavorando da più di un anno, si sono spesi dei bei soldi, circa 700mila euro, noi abbiamo parlato coi lavoratori, ed il consiglio comunale ha votato una mozione: troncare tutto all’improvviso, adesso, sarebbe assurdo, ed è per questo motivo che mi auguro che il voto in CdA, domani (oggi per chi legge, ndr), sia positivo». Lucia Perina si dice «allibita» per quanto sta succedendo, sottolinea che «qui sono in gioco anche centinaia di posti di lavoro» e ricorda che «lo stesso CdA aveva dato mandato al presidente Finocchiaro di andare avanti con l’obiettivo di una fusione Agsm-Aim ma anche di puntare poi ad una ben più grande multiutility di livello nazionale- E se una forza politica siede in un CdA, - conclude - dev’essere coerente con quel che si dice in quel CdA». Facci, da parte sua, sottolinea che «restare piccoli e isolati vorrebbe dire restare fuori dai giochi in un settore fondamentale». Per questo motivo il segretario
L’interpretazione Secondo Facci (Cgil) il confronto tra le quattro proposte equivarrebbe alla gara pubblica
della Cgil, dopo aver ribadito come «si sia dimostrata subito come ineluttabile la necessità per Agsm di procedere ad aggregazioni» invita tutte le forze politiche a «non porre veti di alcun genere» e chiede al Cda di «prendere il tempo necessario per approfondire la validità di tutte le offerte pervenute» ed aggiunge un dettaglio tecnico-politico rilevante, spiegando che «un approfondimento delle proposte arrivate, mettendole a confronto tra loro, equivarrebbe a quella gara ad evidenza pubblica che viene chiesta da più parti».