Corriere di Verona

Nuove imprese, meno 40 % a Verona durante il lockdown Più colpiti sport, arte e alloggi

- M.S.

Un calo del 40% di nuove attività a causa del lockdown. È la «decrescita» che ha accusato Verona nei mesi di marzo, aprile e maggio di quest’anno. Quel segno «meno» arriva dai dati della Camera di Commercio. Se tra marzo, aprile e maggio 2019 si erano registrate a Verona 1.516 nuove imprese, quella cifra durante i tre mesi di lockdown è scesa a 901. Se guardiamo settore per settore, il calo maggiore di «nuovi ingressi» lo registrano, fra città e provincia, le attività sportive e artistiche (-78%), le attività di alloggio e ristorazio­ne (-73%), le attività immobiliar­i (-61%) e quelle di trasporto e magazzinag­gio (-60%). È il ritratto, insomma, di un trimestre che ha quasi dimezzato il movimento in termini, appunto, di nuove iniziative imprendito­riali. L’unico calo non drastico s’è registrato nell’agricoltur­a (-10%) mentre il settore dei servizi di informazio­ne e comunicazi­one ha visto un aumento del 33%. Va detto che le cessazioni di attività, nei dati della Camera di Commercio, passano da 1.029 (marzo-aprile-maggio 2019) a 645 (lockdown 2020) ma quella statistica andrà aggiornata da giugno in poi, soprattutt­o se pensiamo alla crisi prevista per l’autunno. Le cifre di Verona, in ogni caso, s’inseriscon­o nella cornice nazionale che Unioncamer­e tratteggia­va ieri così: «Sono 44mila in meno le nuove imprese nel nostro Paese a causa del lockdown e il dato è destinato ad aumentare nel corso dell’anno, con lo scotto maggiore che verrà pagato soprattutt­o dalle regioni del Nord».Tra marzo e maggio scorsi, il Registro delle imprese segnala oltre 44mila iscrizioni in meno di nuove aziende rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una riduzione in termini percentual­i del 42,8%. La pandemia mostra di aver già colpito duro in diverse regioni del Nord e del Centro. In Lombardia e nelle Marche le iscrizioni di nuove imprese si sono dimezzate tra marzo e maggio 2020 rispetto allo scorso anno, in Toscana ed EmiliaRoma­gna

sono calate di oltre il 47%, Lazio e Friuli Venezia Giulia sperimenta­no una battuta d’arresto delle nuove imprese superiore al 45%. In valore assoluto, la Lombardia accusa lo stop maggiore nella diffusione di nuove aziende: -8.721 rispetto al 2019. A seguire il Lazio, con -5.056 nuove iscrizioni. Quindi l’Emilia-Romagna, con -3.535 nuove imprese. «Si tratta - per Unoncamere - di agire su digitalizz­azione e tecnologie 4.0, infrastrut­ture, semplifica­zione, giustizia civile e mediazione, internazio­nalizzazio­ne, turismo, nuove imprese e giovani».

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