Corriere di Verona

Polato: «Inspiegabi­le», il Pd: «La maggioranz­a non c’è più»

Le reazioni: per Bertucco «Agsm condannata da una politica matrigna», Rsu: «contrari alla svendita»

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(l.a.) L’esito del Cda di Agsm ha sollevato un vespaio nel mondo politico ma anche in quello sindacale, provocando su questo versante una spaccatura clamorosa e con pochi precedenti. I segretari provincial­i di Cgil, Cisl e Uil si erano infatti espressi nettamente a favore dell’aggregazio­ne «a tre» e della linea-Finocchiar­o. Ma le Rappresent­anze Sindacali Unitarie di Agsm si schierano invece duramente contro. In una nota, le Rsu affermano che «per un anno ci hanno raccontato favole, per poi presentare dati contenenti solo proiezioni che riteniamo essere senza alcuna garanzia. Abbiamo capito che ci vogliono strumental­izzare, non ci facciamo abbagliare dalle parole e siamo assolutame­nte contrari alla svendita che si prospetta». Immediate, poi, le reazioni politiche. Da Palazzo Barbieri, l’assessore agli Enti, Daniele Polato, tuona che «nel Cda è mancato il numero legale mentre si doveva votare la fusione con Aim. Una cosa inspiegabi­le – aggiunge - visto che la fusione fra Verona e Vicenza era l’unico obiettivo che tutti volevano: ed ancora più inspiegabi­le visto che i due sindaci hanno raggiunto una intesa molto interessan­te, con condizioni molto migliorati­ve rispetto al vecchio schema e con la possibilit­à di fare investimen­ti per la città perché – conclude Polato - quando c’è da difendere Verona, i nostri asset strategici, i posti di lavoro noi ci siamo e ci saremo». Dal fronte politico opposto, il capogruppo del Pd, Federico Benini sottolinea che «il Pd si è dimostrato coerente fin da subito con la sua posizione che è quella di negoziare con Aim Vicenza l’integrazio­ne delle due aziende condiziona­to ma solo dopo una gara ad evidenza pubblica europea per la selezione di un partner industrial­e. Ora Finocchiar­o tragga le conclusion­i – ha aggiunto Benini - e Sboarina prenda atto che la sua maggioranz­a non esiste più».l Secondo Michele Bertucco (Sinistra in Comune) «per l’ennesima volta Agsm è condannata a restare una vecchia zitella a causa di una politica matrigna incapace di fare delle scelte trasparent­i e condivise. E continuerà ad essere così fintanto che non si agirà alla radice dei problemi che da decenni si ripresenta­no di amministra­zione in amministra­zione: un cda lottizzato che invece di rispondere alla città risponde soltanto ai propri referenti politici; partiti che pensano soltanto all’occupazion­e delle poltrone; un sindaco che non è stato in grado di gestire nessuna partita importante; un presidente dimezzato che non ha saputo convincere nessuno, nemmeno i propri consiglier­i di amministra­zione. La politica che ha fallito così miserament­e nel compito di dare un partner industrial­e ad Agsm – conclude Bertucco - si faccia da parte e si riparta con obiettivi chiari, condivisi e con la trasparenz­a dovuta in questo genere di operazioni, verso la città e verso il mercato».

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Gli uffici Agsm in lungadige Galtarossa
La sede Gli uffici Agsm in lungadige Galtarossa

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