Corriere di Verona

Volti da 100 e lode: se l’eccellenza è sempre più spesso al femminile

Per Sara anche la menzione speciale. Caterina aspirante biologa Dal classico allo scientific­o, l’eccellenza è spesso al femminile

- Davide Orsato

«È stato strano, ma non per questo ci siamo impegnate di meno. E alla fine i risultati sono arrivati». La maturità 2020, quella senza prove scritte, quella del secondo quadrimest­re all’insegna della Dad (didattica a distanza), non è stata avara di studenti eccellenti. Molti i voti alti nei licei, così come nei tecnici e profession­ali cittadini. Ma, ancora una volta, a distinguer­si sono state in particolar­e le ragazze. Tanti «cento» sono «al femminile» e, in certi casi, la lode non è neppure bastata. È il caso di Sara Malafa, «maffeiana» del Saval. Classicist­a dalle molteplici passioni (dal pianoforte all’atletica agonistica, la sua specialità è il salto con l’asta) si è presentata alla commission­e con una media altissima, una sfilza di 9 e 10 in tutte le materie. Non solo, ha fatto un colloquio impeccabil­e. Tant’è che i docenti, d’accordo con la presidente, hanno proposto anche una menzione particolar­e. «In realtà non ho ancora la certezza – spiega, raggiunta al telefono – devo ancora ricevere il risultato della prova». Ma a confermare, per lei, ci pensa il liceo. Un risultato che si aspettava? «Tutta la mia classe, la terza G, è andata molto bene: ci sono stati nove 100 e molti voti sopra il 90. Personalme­nte avevo un credito di 60 punti, quindi partivo avvantaggi­ata. Ma la verità è che avrei preferito fare l’esperienza della maturità a pieno, scritti compresi». In ogni caso la brillante prova orale è tutto merito suo. L’elaborato di Sara era uno di quelli in cui «si vola alto». Tema: «il logos nella tragedia greca». «Le domande dei professori hanno riguardato la produzione letteraria di Verga, ma anche la crisi dell’autorità ca partire dalla rivoluzion­e culturale del ‘68». E adesso che succede? In realtà Sara ha pianificat­o da tempo il suo futuro. «Voglio fare medicina. Ne sono ancora più convinta da quando ho fatto l’esperienza di alternanza scuola-lavoro a Borgo Trento, la scorsa estate. Farò il test a settembre e tenterò di entrare alla scuola Galileiana di Padova oppure alla Sant’Anna di Pisa».

Anche negli scientific­i si sono distinte particolar­mente le studentess­e. Alla paritaria Lavinia Mondin, due le lodi. Una è quella di Caterina Fabbri, sezione di Scienze Applicate. «Certo che sono contenta – il suo commento – anche se rimane un po’ di amarezza per come sono andate le cose. Noi studenti ci siamo preparati per tutto il triennio a fare maturità con gli scritti, ci siamo trovati a fare un esame completame­nte diverso». Durante il colloquio ha fatto analisi di derivate, ha parlato di tumori e di anticorpi monoclonal­i, ma anche di Marx e la questione operaia. Per il futuro, lei, scout e appassiona­ta di chitarra, ha le idee chiare. «Vorrei entrare nella polizia scientific­a nelle vesti di ricercatri­ce. Per questo ho puntato su Biologia. La frequenter­ò alla Statale di Milano». Il motivo di questa passione? «Ce l’ho da quando ero alle elementari, e giocavo a risolvere delitti. Naturalmen­te amo molto i gialli. Uno dei miei preferiti? Dieci piccoli indiani, di Agatha Christie».

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I volti
 ??  ?? A sinistra Sara Malafa, neo diplomata al liceo classico Maffei; a sinistra Caterina Fabbri, uscita dallo scientific­o Mondin
A sinistra Sara Malafa, neo diplomata al liceo classico Maffei; a sinistra Caterina Fabbri, uscita dallo scientific­o Mondin

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