Albergatori e sindaci calabresi contro la pubblicità della Locride «Noi migliori? Messaggio grave»
C’è chi prende ufficialmente VENEZIA le distanze - è il caso delle sezioni calabre di Federalberghi e Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) - e chi si connette al web per inviare scuse ed esprimere il proprio dissenso ai connazionali del Nord attraverso i social, via mail o semplicemente con un Whatsapp o una, più tradizionale, telefonata. «Ho ricevuto chiamate, messaggi su Facebook e anche lettere formali che prendevano le distanze da questo spot - spiega il presidente di Anci Veneto Mario Conte - Non posso che ringraziare uno ad uno le persone che hanno dimostrato di aver capito la gravità del messaggio della campagna pubblicitaria».
Nell’occhio del ciclone, lo spot del massmediologo Klaus Devi per l’Associazione dei Comuni della Locride dallo slogan, a dir poco divisivo, «Venite in vacanza da noi, al Nord ci si ammala», e che a tre giorni dalla sua pubblicazione continua a far parlare di sé. Dopo la levata di scudi delle regioni del Nord, indispettite per il messaggio denigratorio, si schierano anche i calabresi, dissociandosi appunto dall’iniziativa. «Siamo un popolo ospitale - ci tiene a sottolineare Federalberghi Calabria - non ci appartiene lo spirito con cui si è prodotto un video di discutibile fattura tecnica e di vacui contenuti: non è questa la nostra idea di rilancio di un territorio, a scapito di un altro. L’Italia ha dimostrato di sapersi unire davanti alle difficoltà, non saremo di certo noi a spezzare questo sentimento comune». Prende le distanze anche Anci Calabria, come fa sapere Conte: «Ho apprezzato la vicinanza dei colleghi e dell’associazione sindaci della Locride».
Dal trevigiano Conte agli operatori e ai sindaci calabresi - nemmeno a dirlo - tutti lanciano lo stesso messaggio: «Bisogna fare squadra per superare la crisi drammatica che attanaglia il settore», dice il presidente veneto di Anci. E
Federalberghi: «Invitiamo gli italiani a visitare le meraviglie di cui la nostra nazione è ricca, dal Nord al Sud, e di scoprire il nostro territorio, la Locride, che al pari di altri offre qualità e bellezza, cultura e tradizione, accoglienza e coinvolgimento». Una presa di posizione che deve aver urtato (e non poco) Devi che a distanza rinfocola la polemica. «Federalberghi mi critica? - attacca - Ma se siamo a luglio avanzato e non sono stati capaci di produrre nulla?». Le categorie non avrebbero cioè prodotto campagne promozionali post-Covid. «Grazie allo spot la Locride ora è considerata meta mozzafiato e non solo come terra della fiction sui Narcos», continua. Forse, si domanda Devi, l’associazione degli albergatori preferirebbe che si parlasse di più degli indagati per mafia «nei Comuni o comunque persone a loro vicine». Affermazione che scatenerà sicuramente una nuova ondata di polemiche e di botta e risposta, quanto meno all’interno dei confini calabri.
Al nord, intanto, dopo la condanna di Zaia - «Mettere il Sud contro il Nord è un bruttissimo messaggio. Quel video ci offende» - arriva quella del presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (alleato di Veneto e Friuli Venezia Giulia nella promozione delle spiagge dell’Adriatico in Germania). «Non ho visto lo spot - premette - ma penso che si dovrebbero attrarre le persone in virtù delle proprie eccellenze, non perché si parla male di qualcun altro, ieri (martedì, ndr) abbiamo presentato le eccellenze della Romagna e non ci siamo permessi di avanzare critiche o parlare male di nessuno: c’è uno stile, ognuno usi quello che si dà». Un messaggio, distensivo, infine da Conte: «Ho invitato in Veneto chi mi ha contattato, con i sindaci calabresi ci siamo promessi uno scambio culturale a base di prosecco e ‘nduja».
Conte
Mi hanno scritto in molti dalla Calabria per prendere le distanze dallo spot ringrazio tutti, li ho invitati qui in Veneto
Bonaccini
Penso che si dovrebbero attrarre le persone per le proprie eccellenze non parlando male di qualcun altro