Uccisa nella rapina: a giudizio i banditi
A Noventa Vicentina travolsero romena residente a Minerbe.Parenti parte civile
In caso di condanna otterranno lo sconto di un terzo della pena i due napoletani accusati di aver ucciso una romena residente a Minerbe nel corso di una rapina a Noventa Vicentina, il 13 marzo 2019. Si tratta di Maurizio Buoniconti ed Enrico Pace, 45 e 29 anni, in carcere a Padova e Vicenza: dei trasfertisti del crimine, arrestati su ordinanza nel giugno scorso, in base agli elementi raccolti dai carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza.
Ieri il gup Roberto Venditti ha ammesso che vengano processati con rito abbreviato, che prevede appunto lo sconto di pena, e ha rinviato l’udienza per la discussione al 25 settembre. Rispondono di omicidio volontario aggravato, rapina e riciclaggio per la targa clonata della Fiat Panda usata per spostarsi da Napoli al Veronese e Vicentino. I familiari della vittima, Mihaela Stoicescu, 50enne romena di Minerbe, si sono costituiti parte civile per ottenere un risarcimento dei danni. Quella mattina la donna stava fumando una sigaretta in piedi vicino all’auto, in attesa che la nipote, intenta a prelevare soldi al vicino ufficio postale, tornasse da lei. E quando Stoicescu è stata avvicinata dai due uomini che l’hanno strattonata e colpita ha opposto resistenza, per impedire il furto della Mercedes con i quasi 5mila euro ritirati fino a quel momento dalla parente in diversi postamat. La 50enne era riuscita a risalire in auto e in parte a sedersi, puntando i piedi e aggrappandosi alla maniglia mentre tentavano di scaraventarla fuori dall’abitacolo, anche mentre pendeva all’esterno, con il conducente (Pace) che ha continuato a spingerla fuori e per riuscire a liberarsi di lei ha cozzato contro delle vetture in sosta nei primi metri di marcia. E non contento, quando la povera donna è finita sull’asfalto, l’ha investita. Così stando alla ricostruzione effettuata dai carabinieri - che hanno raccolto ulteriori prove effettuando una simulazione sul posto nei mesi scorsi - e ai consulenti del sostituto procuratore Angelo Parisi, il medico legale per stabilire le cause del decesso e l’ingegnere per l’esatta dinamica. Stando agli accertamenti degli investigatori quel giorno i due napoletani avevano seguito zia e nipote già dalla Bassa Veronese, nel loro percorso, di ufficio postale in ufficio postale, per prelevare i soldi per il datore di lavoro della più giovane. Stralciata invece la posizione del presunto basista, Fabio Nunno, 28 anni, originario di Napoli e domiciliato a Mantova, che aveva ospitato i killer dopo la fuga.