Foglie di tabacco per lo studio del vaccino
Il professor Pezzotti: un progetto europeo
Le foglie di tabacco allo studio per la produzione del vaccino anti Covid-19. Se ne occupa un gruppo di ricerca dell’università di Verona nell’ambito di un progetto dell’Unione europea.
Le foglie di tabacco allo studio per la produzione del vaccino anti Covid-19.
Se ne occupa un gruppo di ricerca dell’università di Verona nell’ambito di un progetto dell’Unione europea che vede coinvolti ricercatori italiani, spagnoli e inglesi. A darne l’annuncio è stato il professor Mario Pezzotti, ordinario di
Genetica agraria dell’Università di Verona, durante l’assemblea annuale di Confagricoltura Verona, il cui presidente, Paolo Ferrarese, lo ha premiato con l’inserimento nell’Albo d’oro per le sue ricerche sulle tecniche per accrescere la resistenza alle malattie delle piante e per la sua capacità di divulgazione: «L’Università di Verona è da sempre pioniera nelle biotecnologie vegetali. – ha spiegato il professore - e nel molecularfarming, cioè l’utilizzo delle piante come piccole fabbriche di farmaci. Ora stiamo lavorando alla produzione di un vaccino per il Covid-19 dalle foglie di tabacco, già da noi utilizzate per genedurre
rare vaccini efficaci contro il diabete e l’artrite reumatoide».
Il gruppo di ricerca, che comprende le professoresse Linda Avesani e Sara Zenoni, lavora da decenni su varie applicazioni biotecnologiche: «A Verona – ha proseguito Pezzotti - siamo coinvolti nella produzione di un vaccino
per il Covid, perché il tabacco è una pianta modello che si può istruire geneticamente per produrre antigeni e anticorpi. Le piante sono degli ottimi bioreattori e possono essere utilizzate per incrementare la capacità di produzione di vaccini per immunizzare la popolazione mondiale. Sono già state utilizzate per progli anticorpi anti Ebola con l’avallo dell’Oms. Il nostro obiettivo – ha concluso - nell’ambito di un progetto europeo, consiste nell’istruire geneticamente le piante e portarle a produrre la proteina necessaria per il vaccino. Gruppi di scienziati in tutto il mondo si sono lanciati nella corsa al vaccino contro il Covid-19. La sfida sarà quella di produrre la molecola migliore e in grandi quantità, perché serviranno miliardi di dosi in tutto il mondo». L’antigene oltre che per il vaccino, potrà essere usato nella diagnostica dei test sierologici per capire se siamo stati infettati e abbiamo sviluppato gli anticorpi».