Corriere di Verona

Esposto in Procura contro l’imprendito­re

Nuova ordinanza per inasprire le multe a chi vìola la quarantena. I medici forse potranno disporre il Tso

- Nicolussi Moro

Il dg dell’Usl Berica, Giovanni Pavesi, ha depositato un esposto in Procura contro il manager vicentino che, rientrato infetto dalla Serbia è prima ripartito per la Bosnia, poi ha partecipat­o a un funerale a una cena e infine ha rifiutato il ricovero. Domani ordinanza di Zaia sull’inasprimen­to delle multe per chi vìola la quarantena e Tso agli infetti contrari al ricovero.

Sono 117 le persone finite in isolamento domiciliar­e (52 a Vicenza, 37 a Verona e 28 a Padova) e sottoposte a un primo tampone, negativo, dopo essere venute in contatto con il manager vicentino e i suoi tre compagni di viaggio rientrati dalla Serbia il 25 giugno infetti da coronaviru­s Covid-19. Il manager di Sossano, ora ricoverato in Rianimazio­ne all’ospedale San Bortolo di Vicenza, tre colleghi di Bonavigo (Verona), Pojana Maggiore e Orgiano (Vicenza), in quarantena a casa, sono stati contagiati da un operaio bosniaco e da uno serbo di 70 anni, che ieri è morto. Oltre a loro è risultata positiva al tampone una padovana, sorella della titolare di una profumeria ad Adria, che ha avuto contatti con l’uomo d’affari vicentino e negli ultimi giorni si è spostata tra Lozzo Atestino, Agugliano e Veggiano, sempre in provincia di Padova. Ma è reticente nel comunicare all’Usl Euganea le persone incontrate.

Esattament­e come il manager di Sossano, a carico del quale ieri Giovanni Pavesi, direttore generale dell’Usl Berica, ha depositato un esposto in Procura a Vicenza. «Vanno valutati suoi eventuali profili di colpevolez­za — spiega il dg —. Il paziente è rientrato dalla Serbia il 25 giugno ma, pur accusando i sintomi del Covid-19 e sapendo di essere venuto a contatto con un infetto, il 26 si è rimesso in auto, sempre indeve

Giovanni Pavesi

L’uomo è tornato dalla Serbia il 25 giugno e pur sapendo di essere stato a contatto con un infetto e accusando i primi sintomi del Covid, insieme ai tre colleghi è ripartito per la Bosnia. Tutti senza mascherina

Luca Zaia

L’operaio serbo che ha trasmesso il virus ai quattro veneti è morto. Nella nostra regione non è tornata l’ondata della malattia, le riaperture non c’entrano nulla. Tra i nuovi casi, 118 sono stranieri

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