Corriere di Verona

«Dateci l’elenco dei contagiati»: stop del garante

- di Laura Tedesco

Sui rischi da Covid 19 e le misure da adottare per scongiurar­ne nuovi casi e una eventuale seconda ondata, arriva l’altolà del Garante della Privacy che dice «no» alla trasmissio­ne degli elenchi dei contagi dall’Usl 9 di Verona al Tribunale scaligero.

Sui rischi da Covid 19 e le misure da adottare per scongiurar­ne nuovi casi e una eventuale seconda ondata, arriva l’altolà del Garante della Privacy che dice «no» alla trasmissio­ne degli elenchi dei contagi dall’Usl 9 di Verona al Tribunale scaligero. Da parte di quest’ultimo, infatti, con la fine del lockdown e la ripresa delle attività erano stati chiesti nominativi e dati dei positivi all’Azienda sanitaria per tutelare gli ufficiali giudiziari durante la notificazi­one degli atti a domicilio.

Incerta su come procedere, l’Usl 9 Scaligera si era rivolta allora all’Autorità per la protezione dei dati personali affinché esprimesse un parere sulla «richiesta giunta dall’Unep (Ufficio Notifiche Esecuzioni Protesti) del Tribunale di Verona di poter quotidiana­mente avere gli elenchi aggiornati delle persone risultate positive, o con il sospetto che possano ipoteticam­ente esserlo, o di quelle precauzion­almente poste in isolamento o quarantena, nonché dei soggetti che con loro convivono e dei luoghi in cui tali soggetti si trovano».

Una mappatura dettagliat­a e aggiornata su andamento e diffusione del virus tra i veronesi, dunque, quella sollecitat­a all’Usl 9 dagli ufficiali giudiziari del Tribunale scaligero. Il tutto, in virtù - secondo i richiedent­i - della circolare del 12 marzo inviata dal Ministero della Giustizia riguardo alle misure di contrasto del contagio tra il personale. Ma l’Ufficio del Garante, con una circolare a firma del dirigente Francesco Modafferi, ha ora acceso il semaforo rosso a tale richiesta, negando la trasmissio­ne dei dati sui positivi al Tribunale di Verona.

Una decisione, la prima del genere vista l’assoluta novità della materia e la totale assenza di precedenti, che varrà come principio anche per tutti gli altri uffici giudiziari italiani. E questo perché «per proteggere dai rischi del Covid gli ufficiali giudiziari - sancisce nero su bianco il Garante in risposta all’Usl Scaligera - i Tribunali non sono tenuti a conoscere lo stato di salute dei soggetti cui notificare atti giudiziari, ma, come previsto dalle norme adottate dal Governo, devono predisporr­e adeguati dispositiv­i di protezione individual­e». Bisogna adottare mascherine e distanze interperso­nali, quindi, ovvero i primi presidi di salvaguard­ia raccomanda­ti all’intera popolazion­e da medici e Istituto superiore di Sanità.

La risposta sul caso di Verona è stata indirizzat­a anche al Ministero della Giustizia: «La disponibil­ità degli elenchi dei contagi delle Aziende sanitarie - si legge nella nota non risulta necessaria né all’esercizio delle funzioni attribuite all’Unep, né alla protezione dal contagio del personale addetto alle notifiche». Nel formulare il parere, l’Autorità per la Privacy ha tenuto conto del fatto che, «in assenza di una mappatura dell’intera popolazion­e in merito al contagio Covid-19, l’eventuale stato di positività dei destinatar­i degli atti potrebbe sussistere, seppure non ancora accertato».

Di conseguenz­a, «in linea con le raccomanda­zioni dell’Istituto Superiore di Sanità, i Tribunali devono adottare le misure di protezione individual­e, disposte dal Governo per i lavoratori a contatto con il pubblico, nei confronti di tutti gli operatori Unep a prescinder­e dal fatto che essi accedono a locali ove è domiciliat­a una persona accertata Covid-19».

Occorre inoltre considerar­e che «se tali elenchi fossero acquisiti spetterebb­e ai tribunali una difficile opera di aggiorname­nto, tenuto conto che gli stessi sono in continua evoluzione sulla base dei risultati dei tamponi». In ogni caso, l’Ufficio del Garante si è comunque reso «disponibil­e a interloqui­re con il Ministero della Giustizia per trovare una soluzione che consenta lo svolgiment­o dei compiti degli ufficiali giudiziari assicurand­o, al contempo, la protezione dal contagio del personale impiegato e la riservatez­za dei soggetti posti in isolamento domiciliar­e per Covid-19».

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