Gli universitari «Più lezioni nelle aule»
Sit-in organizzato davanti al rettorato: «La didattica è relazione»
«La didattica è relazione, non si può negare questo aspetto»: sit-in studentesco davanti al rettorato. E l’università cerca nuovi spazi.
Davanti al rettorato, in via dell’Artigliere, erano solo in sei. Ma molti altri erano collegati online: fuori sede che si trovano nel paese d’origine da mesi, nell’impossibilità di poter prendere parte alla lezione. Un simbolo, perché, com’è noto, tutto quello che «gira» attorno all’università, da febbraio, avviene online. Un segnale, forse. Che, tuttavia, alcuni studenti non hanno ritenuto sufficiente. Così, ieri, la prima protesta. Nel mirino la decisione, annunciata due settimane fa, di avviare l’anno accademico 2020/2021 con la didattica a distanza per migliaia di studenti: tutti quelli iscritti al secondo e terzo anno delle lauree triennali non a ciclo unico. «Una decisione che potrebbe essere discriminante — afferma Deborah Fruner, una delle studentesse che hanno organizzato la manifestazione — in molti hanno avuto difficoltà con le lezioni e gli esami online. E quasi tutti si sono dovuti arrangiare, procurandosi il necessario tecnologico. Da questo punto di vista, l’università ha investito pochissimo rispetto agli altri atenei veneti: si parla di centomila euro contro i 650 mila di Ca’ Foscari, senza menzionare il piano straordinario di 12 milioni messo in campo da Padova. E poi c’è una ragione pedagogica: la didattica è relazione, non si può negare questo aspetto». Alla manifestazione anche fuori sede come Denis e Rosa, di Ancona. «Con il lockdown siamo stati costretti a tornare a casa, ma per mesi abbiamo continuato a pagare gli affitti», spiegano. Ma forse non è detta l’ultima parola: proprio ieri mattina, a manifestazione annunciata, l’ateneo ha diffuso una nota a tutto il personale e agli studenti, in cui si ricorda di aver già dato il via libera alle sessioni di laurea in presenza. E in cui si intravede un ulteriore spiraglio: «Le regole di distanziamento stabilite ad oggi dal governo — vi si legge — impongono di ridurre il numero di studenti nelle aule, ma la struttura organizzativa dell’Università, assieme al Consiglio degli studenti, sta facendo il massimo sforzo per riorganizzare gli spazi e trovarne altri». La scommessa è che con il nuovo Dpcm, previsto il 14 luglio, ci saranno allentamenti.