Cattolica spa Si mobilita il fronte del no
Cattolica, sul no alla trasformazione in spa associazioni schierate su due fronti. C’è chi è già sceso in campo in maniera decisa e chi, pur vicino al no, deve ancora prendere posizione. È questo il quadro della situazione delle associazioni che si muovono intorno alla cooperativa assicurativa veronese, che il 31 luglio, , dovrà votare sulla storica trasformazione in società per azioni.
Cattolica, sul no alla trasformazione in spa associazioni schierate su due fronti. C’è chi come Casa Cattolica, ieri, è già scesa in campo e chi deve ancora prendere posizione. È il quadro intorno alla cooperativa assicurativa veronese, che il 31 luglio dovrà votare, con il voto a distanza e il quorum dei due terzi dei votanti, sullo storico passaggio a società per azioni. Legato all’accordo siglato dal cda guidato da Paolo Bedoni con le Generali, che diventa socio di riferimento con il 24,4%, grazie ad un investimento di 350 milioni entro l’aumento di capitale da 500 chiesto dall’Ivass entro settembre.
Soluzione indigesta a molti. Così la corsa a mobilitare i soci al voto, che può essere già espresso inviandolo per Pec o mail ordinaria, fino al 28 luglio, è già partita. Il passo più deciso lo hanno fatto ieri le associazioni Verona Network e Apaca, guidate da Germano Zanini, che ha dichiarato di aver ricevuto l’appoggio di Apindustria Verona, e Maurizio Zumerle, dal patto di sindacato «Le Api» presieduto da Paola Boscaini, e dall’avvocato Giuseppe Lovati Cottini, che hanno presentato Casa Cattolica. Un punto d’informazione sul no alla spa, in via Torricelli 37, nella sede di Verona Network in zona industriale a Verona, aperto da domani dalle 18 alle 20 e e che i soci potranno contattare al 380 1934376. «Il 31 luglio dobbiamo portare tremila soci a votare, per vincere. Punto. Così può aprire una nuova fase», ha sostenuto Zanini. Il calcolo dei tremila è semplice: «Il picco di voti nelle assemblee straordinarie è stato di novemila. Serve un terzo dei no per scongiurare la trasformazione». Numero che dà anche la dimensione dello sforzo organizzativo necessario, visto che è quasi dieci volte i 363 no all’aumento di capitale espressi nell’assemblea del 27 giugno.
All’iniziativa con i soci Casa Cattolica affiancherà altri passi. Lunedì sarà depositato al Tribunale delle imprese di Venezia il ricorso delle Api per invalidare l’assemblea di giugno per le difficoltà nel voto. Sarà duplicato da un esposto alla Consob preparato da Zumerle. La prossima settimana Le Api saranno poi in Ivass. «Con l’avvocato Aldo Bulgarelli - dice Boscaini - presenteremo il patto di sindacato e la preoccupazioni su Cattolica». Che saranno messe sul tavolo anche del presidente della Regione, Luca Zaia, e degli assessori Elena Donazzan e Roberto Marcato, a cui è stato chiesto un incontro.
Alla presentazione di ieri di Casa Cattolica, presenti il parlamentare della Lega Paolo Paternoster, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi e il presidente dell’associazione «Famiglia è Futuro» Filippo Grigolini, i toni sono stati duri. «Siamo contrari ad un’Opa mascherata con cui Generali viene a comandare in Cattolica nella parte operativa e nella gestione dei due terzi della finanza», ha sostenuto Boscaini. «Un’operazione sbagliata per il prezzo troppo basso, anche di fronte ai 3,5 milioni di clienti di Cattolica», ha sostenuto Zumerle. Che ha poi detto: «I soci ammessi in assemblea il 27 giugno erano 18.312, quelli per il 31 luglio 18.691. In poche settimane ce ne sono 380 in più».
Fin qui il fronte di Casa Cattolica. Ma la linea non ha conquistato tutte le associazioni, nella riunione di giovedì sera, dove il no alla spa ha fatto passi avanti. E dove, per concentrare le energie sul voto dei soci, sono state escluse altre iniziative, come la presentazione di un candidato alternativo al cda o un’integrazione all’ordine del giorno per sfiduciare il cda, per cui servirebbero 460 soci
firmatari entro venerdì. E intanto, mentre «Cattolica al centro» pare orientarsi verso il no alla spa, ma riunirà il direttivo lunedì sera per sciogliere le riserve, si attendono le posizioni di Asscat e Vivi Cattolica, la prossima settimana. All’assemblea decisiva di Cattolica mancano 26 giorni, allo scadere del voto 23.