Corriere di Verona

In Bra la musica e l’orgoglio

Fondazione, un successo il concerto in Bra «Aspettando l’Arena»

- Marianna Peluso

Alle 18.30 non c’erano già più posti liberi in piazza Bra, sotto la scalinata di Palazzo Barbieri, dove si è svolto il concerto «Aspettando l’Arena» (inizio alle 19.45), un omaggio alla città da parte della Fondazione Arena di Verona. I duecento spettatori seduti sulle sedie posizionat­e accanto all’anfiteatro e i circa quattrocen­to in piedi oltre le transenne sono rimasti con gli occhi incollati ai settanta musicisti disposti nello spazio antistante al municipio. Alle loro spalle, cinquanta artisti del coro su quattro file.

«A marzo abbiamo proiettato proprio qui il tricolore – ricorda il sindaco Federico Sboarina, presidente della Fondazione Arena - Non ce l’abbiamo ancora fatta del tutto, ma questa sera vogliamo ricomincia­re da una nostra eccellenza, cioè dall’orchestra della Fondazione Arena che è rimasta ferma a lungo. Che sia da auspicio a diventare ancora più forti del 22 febbraio».«Siamo tornati – le parole accorate del sovrintend­ente e direttore artistico Cecilia Gasdia -. La serata del 25 luglio sarà dedicata agli operatori sanitari e poi resteremo insieme per tutta l’estate in Arena e il prossimo autunno al Teatro Filarmonic­o». A spezzare il silenzio tra i due discorsi e l’inizio del conotto certo, durato pochi attimi sebbene carico di quattro mesi senza spettacoli dal vivo, è stato l’Inno di Mameli, un fuoriprogr­amma che ha fatto alzare in piedi tutta la piazza, unita seppur a debita distanza. A dirigerlo, il direttore d’orchestra Francesco Ommassini, applaudito più volte sul podio del Teatro Filarmonic­o. La prima sinfonia in scaletta è stata tratta da «Guglielmo Tell» di Gioachino Rossini, a cui sarà dedicato il gala del 14 agosto. La storia dell’arciere coraggioso è stata solo un assaggio di ciò che succederà quando verrà ufficialme­nte inaugurato il Festival «Nel cuore della Musica», che durerà fino al 29 agosto con 11 concerti. Sempre ieri sera, sul far del tramonto si sono alternate altre memorabili pagine dagli spartiti di Leoncavall­o, Puccini e Mascagni, per finire con una delle arie più celebri nella storia dell’opera, «Va’ pensiero» dal Nabucco di Verdi. Una scelta, anche questa, non casuale, sia perché le note del compositor­e ottocentes­co saranno protagonis­te nella serata dell’8 agosto in Arena, sia perché «rappresent­a la liberazion­e - conclude Gasdia – con la musica torniamo tutti liberi».

Gli artisti

I 70 musicisti disposti nello spazio antistante al municipio, alle loro spalle il coro

"Gasdia La serata del 25 luglio sarà dedicata agli operatori sanitari, poi resteremo insieme per tutta l’estate in Arena e il prossimo autunno al Filarmonic­o

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