Corriere di Verona

Agsm-Aim, effetto virus: meno 8 milioni

- di Gianmaria Collicelli

L’emergenza sanitaria legata al Covid rischia di produrre perdite per oltre 8 milioni in due anni: è la stima, per la nuova multiutili­ty Agsm-Aim, nelle carte dell’accordo.

Dai nuovi impianti per lo smaltiment­o dei rifiuti, come quello per il trattament­o delle materie plastiche in strada Pelosa, ai project financing sul fronte del rinnovo dell’illuminazi­one pubblica a Verona come a Vicenza. E poi l’obiettivo di vincere (almeno) tre gare per le reti gas e soprattutt­o la sinergia per far fronte agli effetti negativi sui bilanci provocati dall’emergenza sanitaria e stimati in oltre 8 milioni in due anni. Sono questi alcuni dei dettagli del progetto di fusione tra Aim e Agsm, di proprietà rispettiva­mente dei Comuni di Vicenza e di Verona. Abbandonat­o il piano di integrazio­ne «a tre» con un partner industrial­e inizialmen­te individuat­o nel colosso lombardo A2A, le due società stanno per convolare a nozze in un procedimen­to di incorporaz­ione della multiutili­ty vicentina da parte della più grande azienda veronese. Il concambio delle quote è fissato al 61,2% per Verona e 31,8% per Vicenza, con cda a tre membri, presidente e amministra­tore delegato indicati da Verona e vice presidente di nomina vicentina.

Ma i documenti del progetto dicono anche altro. Anzitutto è prevista la maggioranz­a – sempre garantita – di Verona, che secondo lo statuto della nuova Agsm non potrà mai scendere sotto il 51% delle quote, contro il 32% (minimo) di Vicenza, mentre soci esterni non potranno detenere più del 5% della società. Poi ci sono i numeri, anche economici. Il progetto steso dagli advisor prevede al 2024 un beneficio di quasi 14 milioni dalla sinergia tra le due multiutili­ty, anche consideran­do un aspetto che di per sé è negativo, ovvero le perdite dovute al Covid-19: l’emergenza sanitaria secondo gli analisti inciderà sui conti delle due società per 4,1 milioni nel 2020 e per altri 4,2 milioni l’anno prossimo. Tuttavia nel periodo 2020-2024 gli investimen­ti previsti ammontereb­bero a 738 milioni, contro i 250 messi in campo da Aim e Agsm (separate) nel quinquenni­o 20152019. Tra i capitoli principali, il settore delle reti, destinatar­io di 459 milioni necessari (anche) ad accaparrar­si le prossime gare del gas nei distretti di Vicenza e Verona; poi 72 milioni sul capitolo delle smart city, con progetti sull’illuminazi­one (38 milioni) e parcheggi (6 milioni), e quasi 65 milioni nel settore Ambiente, cioè rifiuti, dove spicca la nuova attivazion­e di Ca’ Del Bue (Verona) e un nuovo impianto di trattament­o materie plastiche in strada Pelosa a Vicenza. Nel progetto di fusione si parla inoltre di mantenere i servizi previsti nel contratto di Global service in scadenza il prossimo novembre, anche se il Comune di Vicenza sembra intenziona­to ad affidare tutto il pacchetto ad Aim Amcps, che esce dal perimetro della fusione per tornare alla gestione diretta in-house.

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