Campaner: al piano rileggo le emozioni di Beethoven
La pianista Gloria Campaner domani al Ristori con il recital «Moon-light». In programma anche Chopin e Debussy
Prosegue la rassegna del Teatro Ristori, «R-estate – Il suono dopo il silenzio», con il secondo appuntamento che vedrà protagonista la pluripremiata pianista veneziana Gloria Campaner. Con il recital Moon-light, domani sera alle ore 20, l’artista porterà a Verona le musiche di Respighi, Beethoven, Berio, Chopin e Debussy. Non sarà il suo unico appuntamento in città: Campaner tornerà anche a settembre, in una veste completamente diversa, in occasione del “Festival della Bellezza”. 5 euro il biglietto, www.teatroristori.org. Che cosa suonerà domani?
«Nel 2020 si celebrano i 250 anni dalla nascita di Beethoven. Ma ho voluto aggiungere una serie di spunti attuali: atmosfere rarefatte, armonie liquide, riflessi d’acqua e chiari di luna sono lo scenario sonoro di “Moon–Light”. Perché il mondo che si riflette su uno specchio d’acqua appare distorto, come distorta è la nostra percezione della realtà, soprattutto in una situazione distopica come
una pandemia, dominata da paure e informazioni parziali».
Da anni organizza “C# / See Sharp”, un workshop per musicisti. È riuscita a farne online?
«Sono dei laboratori che durano 6-7 ore sulla consapevolezza di sé, ma in streaming era impensabile superare le 3 ore. Il titolo richiama al do diesis, ma significa anche “metti a fuoco la tua vita”. Si tratta di un modo per curare l’emotività: gli artisti non parlano mai dello stress da palcoscenico e della paura di sbagliare, eppure noi siamo organismi biopsichici, in cui mente e corpo sono collegatissimi. Lo yoga serve a
controllare il respiro, per fare in modo che non sia lui a controllare noi».
All’introspezione corrisponde anche a un grande impegno umanitario.
«Solo se si sta bene con se stessi si possono aiutare gli altri. In questo periodo sarei dovuta andare in Nepal per fare un concerto a Kathmandu e visitare delle scuole. Tutto rimandato all’autunno. Io vado in India ogni anno. L’ultima volta è stato a gennaio per approfondire la poesia di Tagore e tradurla in musica: è stata la mia prima esperienza di etnomusicologia». Nuovi album all’orizzonte?
«Ho collaborato al disco “Quarantine Scenario” dei Casino Royale, che è uscito il 23 giugno e che è stato presentato qualche giorno fa alla Triennale di Milano. In passato ho fatto incursioni nel jazz, nella musica elettrica e ho collaborato con deejay. Io stessa ho fatto dj-set di musica classica. Il prossimo album però sarà di piano solo».