Stasera l’Hellas cerca la zampata contro l’Inter
Serata intensa, c’è l’Inter mai superata dal ‘92 in poi. Juric suona la carica: «Loro forti ma non ammetto cali di tensione». Out Borini, rientrano Pessina e Amrabat
L’Hellas sfida una maledizione chiamata Inter. Dal 1992 il Verona non batte i nerazzurri: possibile riuscire nell’impresa stasera?
Dice Ivan Juric: «L’Inter? All’andata è stata la squadra che più ci ha fatto soffrire, sono molto forti. Non cerco scuse, cercheremo di fare la nostra gara con la mentalità di sempre. Voglio un Verona sempre motivato, non ammetto altri atteggiamenti: daremo sempre il massimo, questo lo posso garantire. Dovremo giocare con lo spirito Hellas. Poi ci possono essere problemi, infortuni, squalifiche, ma sul resto non ammetto cali di tensione». Brescia è andata, la sconfitta è stata accettata con la smorfia e trattenendo mugugni che, con una squadra che tanto ha fatto e già ha raggiunto l’obiettivo della salvezza, non hanno diritto di cittadinanza. Ci torna sopra, Juric, e commenta: «Nella ripresa siamo entrati in modo diverso, meno concentrati, abbiamo pagato. Se la gara mi ha dato ulteriori indicazioni sul futuro? Non ulteriori rispetto a quelle che già avevo: ho idee molto chiare sia su quest’anno che sul futuro». L’uomo di Spalato continua a dialogare con la dirigenza, parla con Maurizio Setti e Tony D’Amico, per il rinnovo del contratto. Aumentano le sensazioni favorevoli, con presidente e ds c’è intesa e un sostanziale accordo sui programmi. Ma, prima di una firma che non sarà imminente, ma che vicina lo è, al momento, il tecnico croato guarda a quanto c’è da fare, con otto partite davanti e il calendario che è, al solito, più che fitto.
«Come sta la squadra? In questo periodo non si può nemmeno parlare di veri e propri allenamenti, ma solo di lavoro di recupero tra una gara e l’altra. Tengo a sottolineare il fatto che i ragazzi stanno facendo qualcosa di stupendo, andando oltre la fatica e gli infortuni. Un atteggiamento lodevole che appartiene anche a chi sa che non sarà più qui tra poche settimane. Il livello di attaccamento alla squadra è incredibile». Ci saranno da gestire le forza anche stavolta. Qualche energia è stata recuperata. Mancherà, tuttavia, Fabio Borini, fermo per un risentimento muscolare, e ci saranno delle variazioni inevitabili. Con i rientri di Sofyan Amrabat e Matteo Pessina, comunque, il Verona ritrova delle consolidate certezze. «Amrabat – dice Juric – va sempre oltre il limite della sofferenza fisica e ha fatto diverse partite consecutive a ritmi impressionanti». Dove tirare il fiato anche lui, per questo con il Brescia non ha giocato, mentre Pessina ha scontato un turno di squalifica. Le scelte, quindi. Restano in piedi alcuni dubbi da sciogliere nell’ultimo allenamento, oggi: Alan Empereur o Koray Gunter a completare la difesa con Amir Rrahmani e Marash Kumbulla. In avanti probabile Samuel Di Carmine, comunque favorito su Mariusz Stepinski.
Le altre idee sono quelle abituali, con Davide Faraoni che correrà a destra e Darko
Lazovic a sinistra. Miguel Veloso governerà il centrocampo, con il ritorno di Amrabat che gli darà supporto. Sulla trequarti, con Pessina, Mattia Zaccagni. Così l’Hellas tenterà di spezzare un tabù che dura da troppo tempo ma che non sarà semplice abbattere. L’Inter arriva arrabbiata dopo la sconfitta interna maturata con il Bologna: le polemiche interne sono state tante, in questi giorni, nel campo nerazzurro. Il tecnico Antonio Conte ha speso parole di elogio per il collega Juric, ha detto che i suoi, a Verona, dovranno rispondere «colpo su colpo». Il copione, quindi, è questo: sarà una lunga notte per tutti con la speranza di uscirne col sorriso.