Corriere di Verona

Il Chievo e quel disagio con le «piccole» C’è un tris di pericolant­i per il test playoff

Spesso in difficoltà con chi sta dietro, tocca a Trapani, Cremonese e Juve Stabia

- Matteo Sorio

Quando si tratta di taglie «small», il Chievo va a disagio. In pratica, le cosiddette piccole gli stanno scomode, specie quando giocano a chiudersi. Numeri alla mano: contro le ultime sei formazioni di B, su 27 punti a disposizio­ne, Giaccherin­i e soci ne hanno raccolti 11, cioè il 40%. Un andazzo che prende altre pieghe nel confronto con le prime sette della classe: 20 punti conquistat­i sui 39 nel paniere, cioè il 51%. Ne parliamo perché dopo il trittico d’alto lignaggio affrontato alla ripresa — Crotone, Spezia, Frosinone, 4 gettoni grattati sebbene il Chievo ne meritasse di più — ne arriva adesso un altro dal minor cabotaggio. Il calendario accompagna il Trapani domani sera al Bentegodi quindi chiamerà i gialloblù di Aglietti alla doppia trasferta con Cremonese (lunedì prossimo) e Juve Stabia (il venerdì successivo). È uno snodo delicatiss­imo, essendo il Chievo ottavo, dopo il pari in casa Entella, col Pisa alla stessa quota ma sotto per differenza reti. Insomma la priorità è piantare gli artigli sull’accesso ai playoff e da queste tre gare deriverà la scorrevole­zza o meno del rettilineo finale con Cittadella, Benevento e Pescara. Facciamo allora il borsino. Terzultimo, il Trapani di Castori è in netta ripresa. Dopo il lockdown, 8 punti in quattro gare (0-0 col Frosinone, 3-0 sul Pordenone, 2-2 col Cosenza, 2-1 sul Livorno). E non si tratta di fiammata perché la striscia utile affonda le radici a prima del coronaviru­s: siamo a tre vittorie e cinque pareggi. Sebbene abbia la peggior difesa (-55), il Trapani si sta sistemando. E gira a -4 dalla Juve Stabia, cioè dai playout.

Veniamo alla Cremonese. Quindicesi­ma, 37 sassolini, la squadra di Bisoli ha il tarlo di segnare poco e, al contempo, di dover assolutame­nte tenere una posizione che, a oggi, la preservere­bbe ancora in cadetteria. Infine la già citata Juve Stabia: pessimo il rientro, senza mai vincere, quartultim­o posto, a ora sarebbe appunto playout. E il termometro del Chievo? La morale di queste quattro uscite, dopo lo stop, è che il tallone d’Achille del gol continua a frenare le ambizioni: giocare bene ma non capitalizz­are sotto porta restringe il fatturato e dunque l’orizzonte, non per niente il secondo posto valevole la promozione diretta dista 9 punti. In più c’è la tegola di Obi, regista titolare (sebbene da mezzala quando c’è Esposito) la cui nota fragilità muscolare si riflette nel risentimen­to, accusato con l’Entella, che lo terrà fuori per tutto il prossimo trittico. Un problema, per Aglietti, visto il valore di Obi, tassello più esperto di mediana. E il guaio si farà sentire soprattutt­o col Trapani perché «Aglio», vista l’assenza di Leverbe e l’indisponib­ilità di Vaisanen e Cavar più l’ex capitano Cesar cui non è stato rinnovato il contratto, dovrà spostare l’altro centrocamp­ista più navigato, Di Noia, uno che potrebbe fare le veci di Obi, nel ruolo di centrale difensivo. L’ennesimo gioco di equilibrio dentro una rosa la cui coperta si fa repentinam­ente corta.

I gialloblù di Aglietti sono ora ottavi a pari punti con il Pisa ma in vantaggio per differenza reti: il secondo posto per la serie A diretta è a 9 lunghezze

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Chievo Esposito nel match pareggiato a Chiavari

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