L’Hellas agguanta il pari: il gol di Veloso gela l’Inter
Pareggio con l’Inter per i gialloblù che aprono subito forte con Lazovic ma subiscono la rimonta nerazzurra. Poi all’86’ il portoghese trova il colpo della parità
Girandola di emozioni al Bentegodi, dove l’Hellas strappa un punto all’Inter. Gialloblù subito in vantaggio con un gol di Lazovic. A inizio ripresa la rimonta nerazzurra con Candreva, poi il sorpasso per autorete di Dimarco. Nel finale Veloso agguanta il 2-2.
Un pareggio ad alto godimento per il Verona. Un primo tempo da grande con l’Inter, un vantaggio conquistato e che avrebbe dovuto essere più pingue.
Poi calano le forze, i campioni nerazzurri la ribaltano anche con fortuna, sembra che non ci sia più modo di riprenderla, invece l’Hellas non molla mai e il 2-2 arriva, giusto premio alla prova gialloblù. L’Inter arrivava a Verona con il sangue agli occhi e nel turbine delle polemiche per la sconfitta incassata domenica con il Bologna, seguita pure dal successivo sorpasso dell’ apparente mente inarrestabile Atalanta. Antonio Conte ha tuonato in questi giorni e, perso Barella per infortunio e Bastoni con D’Ambrosio per squalifica, non può di certo lamentarsi di quanto offerto da una rosa extralarge. Giusto per capirsi, con l’Hellas rientrano Skriniar e Brozovic, che non sono proprio dei caratteristi da film, ecco. Il Verona ritrova Sofyan Armrabat e Matteo Pessina, fulcri del gioco di Juric. Il fatto è che il ritmo indiavolato imposto al calendario post-ripartenza azzera le possibilità di allenarsi in maniera regolare. Più che qualche seduta di scarico per recuperare energie non si riesce. Quindi, tutti gli automatismi costruiti con artigiana cura nei mesi che furono finiscono per essere rallentati, quando non annacquati. Juric aveva chiesto alla squadra di tirare fuori lo spirito Hellas. Applicato all’Ivanpensiero, si dice di organizzazione da un lato e di furore agonistico dall’altro.
In questo modo, il Verona cerca di creare rogne all’Inter, seppure senza, tra gli altri, Borini e pure Mattia Zaccagni, con Giampaolo Pazzini messi fuori da problemi fisici. Dal setaccio di Juric esce un Hellas rigirato ma non stravolto, con Mariusz Stepinski in avanti e Darko Lazovic con Pessina a supporto. Dimarco va a sinistra. La disposizione si dimostra corretta in avvio: passano 100 secondi e Lazovic si beve come un sorbetto Skriniar e sorprende Handanovic.
Il Verona scatta e quando Veloso centra il palo con un mancino di squisita bellezza c’è da sobbalzare. L’Hellas gioca con aggressività e va ad attaccare «alto», l’Inter arretra e cerca di farsi spazio: una botta di Gagliardini viene respinta da Silvestri con prontezza, e sempre il portiere gialloblù è attento su una punizione di Sanchez. Si scuote così, l’Inter, con i colpi individuali. Nel momento in cui il Verona ha un ovvio rallentamento, qualche pallone ciondola più insidioso in area, con l’Hellas che tiene.
Non può farlo, però, appena l’Inter si riversa di là, e infatti il pareggio arriva con Candreva che spinge in rete il pallone sbattuto sul palo da
Lukaku. Episodio storto, e va pure peggio sul cross di Candreva che Dimarco devia nella propria porta. Autogol, Verona sotto e apparentemente con poche energie da spendere. Tutto finito? Neanche per idea: volata bollente, gialloblù arrembanti e Veloso infila il 2-2 con un colpo dei suoi. Il lungo recupero celebra il coraggio dell’Hellas e un Amrabat che non smette mai di correre, recuperare palloni e portarli a distanza di sicurezza dalla porta di Silvestri. Un punto che vale tantissimo per un Verona che continua a far battere il cuore e credere nell’Europa. E ancora lo farà, c’è da crederci.