L’Università: «Investa in ricerca e formazione»
Un investimento forte per la ricerca e l’alta formazione, un piano che porti l’Italia al livello dei Paesi ad economia avanzata, in cui il sapere e la qualificazione del capitale umano diano forza alla società. Non possiamo più rimanere indietro, soprattutto in un periodo cruciale come quello nel quale stiamo vivendo. Questo è l’appello – non solo mio, ma condiviso dall’intero sistema universitario italiano – al premier Giuseppe Conte. La richiesta di un’apertura di credito verso la scienza non è certo notizia di oggi, ma un’esigenza che il mondo delle Università italiane sente da anni. La scienza va finanziata sempre, non solo quando un’emergenza sanitaria ha improvvisamente svelato a tutti che la difesa del più prezioso bene collettivo, la salute, dipende dal sapere scientifico e dalla competenza degli uomini e delle donne della sanità. Mai come ora il momento è giusto per prendere decisioni coraggiose investendo con convinzione ed ampiezza di risorse sulla ricerca scientifica e sull’alta formazione delle nuove generazioni, con l’obiettivo di sviluppare quel sapere multidisciplinare che anche in questa emergenza si è rivelato decisivo per fermare l’epidemia e far ripartire una società ferita e cambiata. L’Università di Padova, forte di una storia di otto secoli di scienza e libertà, ha reagito alla pandemia erogando centinaia di migliaia di ore di lezione in modalità online. Un segnale forte. E non vogliamo che il patrimonio che custodiamo e facciamo crescere, i nostri studenti, vada disperso. Per questo abbiamo approntato un piano coraggioso dal valore di 15 milioni di euro per gli studenti e le loro famiglie. Su questo chiediamo al mondo delle istituzioni appoggio e risorse: perché un Paese che non investe su ricerca ed alta formazione rinuncia di fatto al proprio futuro.
Non possiamo più rimanere indietro, soprattutto in un periodo cruciale come quello nel quale viviamo