Legge e mozioni sull’omofobia, in piazza detrattori e sostenitori
Domani e sabato prossimo. In un salto che riporta indietro Verona a 25 anni fa. Era luglio anche allora. E anche allora il clima in città divenne rovente. Furono i giorni dell’estate del 1995, quelli in cui il consiglio comunale votò due mozioni omofobe. Mozioni che mai nessuna amministrazione comunale ha cancellato. Un quarto di secolo e la stessa estate calda, sul fronte dei diritti delle persone Lgbtq.
Il prologo sarà già questa mattina, alle 11, in piazza dei Signori. È lì che si è dato appuntamento il movimento #RestiamoLiberi. Argomenti e slogan che richiamano quelle «Sentinelle in Piedi», nate contro il disegno legge Scalfarotto, «presentato come necessario per combattere gli episodi di violenza e discriminazione basati sull’orientamento sessuale». A 7 anni di distanza il nuovo movimento, che ne ricalca i passi, questa volta contro «il liberticida - lo definiscono - disegno di legge Zan sull’ omotransfobia ora in discussione in Parlamento. Con la nostra presenza di piazza vogliamo dire no all’istituzione di questo nuovo reato che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che si esprimeranno pubblicamente in modo non allineato al mainstream». Le nuove Sentinelle, oggi, non saranno sole.
Perché in piazza ci saranno anche le associazioni Lgbtq. Non una manifestazione, la loro. Ma solo una presenza «con ombrellini e mascherine» contro quelli che hanno ribattezzato «gli ipocriti di #Restiamomofobi». E un «appuntamento» per informare su quanto succederà sabato prossimo in Bra, vale a dire il «Piazza Pride» per ricordare le mozioni omofobe del 1995, ma anche per contestare quella che è stata presentata - il consigliere comunale di Battiti Andrea Bacciga. Mozione, firmata anche dai colleghi Alberto Zelger e Rosario Russo, che presta il fianco alle Sentinelle e con la quale si vuole impegnare il Comune ad appoggiare il comunicato della Cei contro la proposta di legge Zan. Moozione approvata dal consiglio comunale «Così Verona passa per la città che difende espressioni di intolleranza che sono vere e proprie forme di razzismo e di ciò il sindaco sarà chiamato a rendere conto ai cittadini», la lapidano i consiglieri del Pd Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani. Con Michele Bertucco di Sinistra in Comune che dà l’affondo: «Bacciga dice di volersi allineare alle direttive della Cei, ma si guarda bene dall’ascoltare i vescovi quando parlano di argomenti a lui non graditi, ad esempio l’immigrazione e l’accoglienza. Con queste prese di posizioni, fuori luogo e fuori tempo, l’amministrazione è ormai diventata una macchietta nazionale». E intanto oggi Verona salta indietro di 25 anni.