Corriere di Verona

Misure contro lo smog Verona chiede che vengano «allegerite»

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Sono pronte le misure anti-smog per il prossimo autunno, ma Verona chiede alla Regione di «attenuarne» una parte, anche a causa dell’emergenza economica e sociale causata dal Coronaviru­s.

(l.a.) Sono pronte le misure anti-smog per il prossimo autunno, ma Verona chiede di «attenuarne» una parte, anche a causa dell’emergenza economica e sociale causata dal Coronaviru­s. Il Comitato di Indirizzo regionale ha ridiscusso i provvedime­nti relativi alle Pm10 stabiliti dall’accordo di Bacino Padano (Veneto, Lombardia, Emilia e Piemonte) per il risanament­o e il migliorame­nto della qualità dell’aria. All’incontro, per Verona, erano presenti l’assessore Ilaria Segala e il consiglier­e provincial­e Sergio Falzi.

Secondo l’accordo, a ottobre dovrebbe scattare il blocco dei veicoli diesel euro 4, e a Verona, quindi, potrebbero fermarsi 14.109 automobili in città e 69.233 in tutta la provincia. Ma il provvedime­nto potrebbe essere sospeso, vista appunto l’emergenza economica e sociale in atto. Il Comune e la Provincia chiedono inoltre maggiori risorse per interventi struttural­i.

«Già adesso dobbiamo decidere le misure di lotta allo smog per il prossimo inverno – spiega Segala – ma anche in questo ambito, come in tutti gli altri, il nuovo scenario delquiname­nto l’emergenza sanitaria deve essere tenuto in consideraz­ione. Con il perdurare della crisi, insieme al consiglier­e Falzi, abbiamo proposto la sospension­e per quest’anno del blocco degli euro 4, come azione per andare incontro ai cittadini. Ma al di là dei blocchi e dei divieti che in questi anni hanno funzionato proprio perché frutto di decisioni sinergiche tra più Regioni, servono maggiori risorse per interventi struttural­i e per dotare i territori di soluzioni mitigatric­i durature».

«Siamo tutti consapevol­i della necessità di ridurre l’in– ha aggiunto Falzi – ma il rinnovamen­to del parco auto con modelli a emissioni contenute troverà l’ostacolo degli effetti economici del lockdown sui bilanci di tante famiglie, e perciò riteniamo si debbano valutare altri interventi meno impattanti sul tessuto sociale ed economico». Nel corso della riunione regionale, Arpav ha esposto i dati raccolti durante il lockdown sulla qualità dell’aria e le prime valutazion­i fatte sulle ripercussi­oni ambientali dell’emergenza-virus.

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