Auguri dagli ingegneri delle dighe di tutto il mondo
«Milestone», «pietra miliare». Gli ingegneri tedeschi, inglesi e olandesi che fanno parte di I-Storm, network che include tutti i professionisti che lavorano a sistemi di barriere anti-maree, hanno salutato con entusiasmo la prima prova generale del Mose, realizzando un video trasmesso nei minuti di attesa prima del sollevamento. «Cari amici italiani, congratulazioni per il vostro primo test di chiusura integrale dice Marc Walraven, olandese, dirigente dell’ufficio ministeriale che si occupa della gestione delle risorse idriche – E per aver raggiunto la fase di operatività di questa eccezionale struttura. Nei prossimi mesi ci piacerebbe condividere le lezioni apprese. Nel frattempo, rallegratevi, godetevi il successo e ci incontreremo più avanti». «Ci siamo conosciuti nel 2006 e ho letteralmente visto emergere i vostri progetti dal mare – rammenta Andy Batchelor, manager delle operazioni di difesa delle maree del Tamigi per l’agenzia ambientale britannica Un fantastico successo. Abbiamo imparato così tanto insieme. Continuiamo a farlo». Gli intoppi non sono un dramma, sottolinea la direttrice della barriera sul fiume Schelda, l’olandese Willy Dekker: «Ricordate che la strada verso il successo passa sempre per gli errori».
Dopo il test di venerdì, alla presenza del premier Giuseppe Conte, si delineano meglio i dettagli della nuova struttura che dovrà occuparsi di gestione e manutenzione del Mose e anche della laguna. «Il Mose è un’opera statale e sarà lo Stato a doverla gestire e garantire le risorse. La nuova struttura avrà gli enti locali nel comitato di gestione, ma sarà vigilata dal ministero delle Infrastrutture», dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella, prevenendo il ritorno alle polemiche di un anno fa. A maggio, nel decreto «Sblocca cantieri» in fase di redazione (il governo era quello gialloverde e il ministro Danilo Toninelli), spuntò infatti un emendamento del Mit che istituiva l’agenzia pubblica e però prevedeva che Regione (con 15 milioni), Comune e Città metropolitana (con 10 ciascuno) contribuissero anche finanziariamente: non si capì se la somma fosse annuale o una
tantum, ma quel testo venne subito affossato dalle polemiche del sindaco Luigi Brugnaro e del governatore Luca Zaia.
Conte ha annunciato che nella fase di conversione del decreto «Semplificazioni» – che dovrebbe arrivare a conclusione per metà settembre, visto che il testo arriverà in Parlamento dopo il 18 luglio – entrerà un emendamento che istituirà questa «struttura», guidata da un direttore generale nominato con un Dpcm su proposta del Mit, il quale avrà al suo fianco un board con i rappresentanti dei ministeri e dei tre enti locali, a cui sarà affiancato anche un comitato consultivo con Comuni di gronda, Porto e Capitaneria. (mo. zi. – a. zo.)
Authority e soldi Martella: opera statale, sarà il governo a garantire le risorse