E Soligo torna al latte in vetro La scelta sostenibile: «I consumatori ce lo chiedono»
Dopo la pandemia, Latteria di Soligo torna ai tempi in cui eravamo bambini: rilancia sul mercato il latte freschissimo pastorizzato, quello ricco e completo che conserva tutti i suoi nutrienti, e lo fa proponendolo nella bottiglia di vetro, appunto come un tempo. Una scelta responsabile, che risponde alle esigenze dei consumatori.
«Il latte “1883 solo natura” afferma Lorenzo Brugnera, riconfermato per l’ottava volta alla presidenza della Latteria di Soligo - è un prodotto davvero unico. Tutte le bovine sono identificabili e tracciabili. Seguono un’alimentazione con almeno 250 grammi giornalieri di semi di lino per migliorare il contenuto di Omega 3 nel latte. Le materie prime impiegate nell’alimentazione sono verificate per evitare alterazioni e contaminazioni. A ogni bovina assicuriamo uno spazio adeguato di almeno 8 metri quadri con condizioni di allevamento ottimali. Tutto il latte prodotto continua Brugnera - viene controllato in base a rigorosi parametri. Insomma, un alimento eccezionale, che abbiamo deciso di imbottigliare nel vetro, riciclabile al 100%: 28 milioni di italiani lo ritengono non sostituibile con altri materiali, per l’81% è il packaging più sostenibile, 9 persone su 10 raccomandano il vetro come miglior materiale da imballaggio».
Alla Latteria di Soligo hanno pensato anche al prodotto a lunga conservazione e, da qualche giorno, sui banchi vendita il latte Soligo ha un nuovo abito, confezionato in Tetra Rex bio-based, il primo contenitore al mondo realizzato con materiali totalmente riciclabili da fonti rinnovabili e che concorre a una notevole riduzione dell’effetto serra.
Latteria di Soligo ha un fatturato di 72,5 milioni di euro, 170 soci tra Veneto e Friuli e 5 sedi produttive. Vende 30 milioni di litri di latte e 100 mila forme di Asiago Dop all’anno.