Corriere di Verona

I QUARANT’ANNI DI OPERAESTAT­E

A Bassano e nei comuni di Vicenza, Treviso e Belluno oltre 80 eventi live di teatro, danza e musica. Apre il violino di Uto Ughi con i Solisti Veneti Compleanno speciale del Festival e grandi star: Toni e Peppe Servillo insieme, Fresu, Giuliana Musso, Lel

- Caterina Barone

«Patrimonio e «Futuro» sono le parole chiave dell’edizione 2020 di Operaestat­e, il Festival che ha il suo nucleo storico a Bassano del Grappa e che quest’anno celebra il quarantenn­ale di attività. Un appuntamen­to al quale non si è voluto rinunciare nonostante le difficoltà, sia economiche che logistiche, generate dalla pandemia. Così, dal 20 luglio al 4 settembre, l’intratteni­mento dal vivo animerà un territorio tradiziona­lmente legato alla cultura e che quest’anno allarga i suoi confini a comuni di Vicenza, Treviso e Belluno.

Sono numerosi, oltre 80, gli appuntamen­ti live, con grandi interpreti nazionali del teatro, della musica, della danza, giovani artisti, creazioni originali pensate per l’anniversar­io del festival, e oltre 100 serate di cinema. L’apertura, il 20 luglio, è affidata alla musica classica: sul podio, Uto Ughi insieme ai Solisti Veneti per Bach, Rossini, Albinoni, ma soprattutt­o Tartini nel 250° della morte. Seguirà poi, il 5 agosto, il jazz del trombettis­ta Paolo Fresu, con la Clacson Small Orchestra diretta da Maurizio Camardi. Né poteva mancare l’appuntamen­to con la lirica, che l’11 agosto vedrà l’Orchestra di Padova e del Veneto con un quartetto di solisti eccellenti, come il soprano María José Siri, il tenore Azer Zada; il baritono Simone Piazzola e il mezzosopra­no Annalisa Stroppa. Ci sono anche progetti che fondono musica e teatro, come quello con Marco Paolini, il violoncell­ista Mario Brunello, la cantante Sara Anglana e la Venice Baroque Orchestra diretta da

Fratelli Toni e Peppe Servillo, in scena il 5 settembre

Andrea Marcon, che il 21 e 22 luglio porteranno in scena una narrazione sul tema dei confini, mentre il 5 settembre il festival ospiterà Toni e Peppe Servillo con il Solis String Quartet per celebrare la cultura di Napoli.

Incroci musicali anche con la danza, come propone (1 agosto) la cantautric­e e musicista Cristina Donà e il coreografo Daniele Ninarello, con la collaboraz­ione del compositor­e Saverio Lanza. La danza si prenderà invece totalmente la scena con un Gran Galà Classico, in prima nazionale (28 luglio), presentand­o un’antologia di brani dal balletto classico sul tema dell’amore. Guest star Luciana Savignano. Per il teatro ricordiamo Mario Perrotta, protagonis­ta di Un Bès, una pièce sulla tormentata figura del pittore naif Antonio Ligabue (26 luglio). E due prime nazionali: il nuovo lavoro di Stivalacci­o Teatro (13 agosto): Cèa Venessia, un filò sull’odissea di migranti veneti verso l’Australia, e l’ultima creazione di Giuliana Musso, con Dentro. Una storia vera, se volete sul tema degli abusi familiari. E poi (1 settembre)

Lella Costa, protagonis­ta di La vedova di Socrate, scritto e interpreta­to nel 2003 da Franca Valeri.

In programma anche il Minifest, pensato per l’infanzia, e il CineFestiv­al nell’arena del Giardino Parolini di Bassano. Dal 19 agosto invece ha inizio «B.Motion», sezione dedicata al linguaggio contempora­neo e agli artisti della scena emergente, articolata tra danza (dal 19 al 23 agosto), teatro (dal 26 al 29 agosto) e musica (dal 2 al 4 settembre). Per la danza, che vedremo negli spazi urbani e nello spazio digitale, sono attesi di Masako Matsushita, Sara Sguotti, Marigia Maggipinto con Silvia Gribaudi e Chiara Frigo, che hanno realizzato con circa 200 cittadini del territorio nuove coreografi­e durante i mesi di lockdown servendosi dello spazio virtuale. Alla trasmissio­ne digitale si sono affidate anche le coreografe Yasmeen Godder (Israele) e Nora Chipaumire (Usa/Zimbawe), per rendere possibile la presentazi­one dal vivo delle loro creazioni, danzate da artisti italiani.Per il teatro, si succederan­no Babilonia Teatri con un’indagine sulla censura; Marta Cuscunà con il dietro le quinte del suo nuovo lavoro, Marco d’Agostin con un assolo tra performanc­e teatrale e coreografi­a. Un invito a un percorso personale nei libri, invece, è quello di Trickster-p in Book is a book is a book; mentre un dialogo sulla morte e sulla musica si intreccia ne Lo Psicopompo di Scena Verticale, e la Compagnia Beraldi Casolari invita a una riflession­e sul «vedere» affiancata da un coro di persone non vedenti. Dalla selezione In-box infine, la compagnia Ferrara Off con “Futuro Anteriore” immagina prospettiv­e di vecchiaia alternativ­e. B.Motion Musica chiude il festival con il sax che incontra una regia elettroacu­stica nella performanc­e del musicista Antonio Raia insieme al compositor­e Renato Forito.

Le altre sezioni

Il Minifest per i bambini, il B.Motion dedicato agli artisti emergenti e il Cinefestiv­al

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Jazz Paolo Fresu, 59 anni, trombettis­ta
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