Corriere di Verona

Di paese in paese, la cultura viaggia per tutta la regione

Show a Mussolente, Feltre, sul Brenta e l’Altopiano

- C. B.

Sebbene il suo epicentro rimanga Bassano del Grappa, il Festival Operaestat­e ha saputo farsi promotore di una rete culturale che abbraccia un vasto territorio; a partire dalla rete regionale degli enti promotori: la Regione del Veneto e la stessa Città di Bassano del Grappa con i comuni di Borgo Valsugana-Arte Sella, Castelfran­co Veneto, Colceresa, Dueville, Enego, Feltre, Isola Vicentina, Lusiana Conco, Marostica, Montebellu­na, Montorso, Mussolente, Nove, Pove del Grappa, Riese Pio X, Romano d’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Santorso, Schio, Valbrenta e Valdagno.

A questi si affiancano numerosi enti e partner: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Unione Europea/Creative Europe 20142020, Fondazione Cariverona, Fondazione Banca Popolare di Marostica - Volksbank, Banca San Giorgio Quinto Valle Agno, Confindust­ria Vicenza e le aziende aderenti al Club «Amici del Festival». Motore dell’azione sono i processi culturali di comunità che generano progetti concepiti per i diversi contesti. Un paziente e capillare lavoro di rete, reso più necessario dal lungo lockdown, la cui fine ha segnato la tanto attesa rinascita delle attività dal vivo con il fattivo contributo degli artisti, dei sostenitor­i, delle città palcosceni­co. Nel vicentino sono nati così Posto di Sblocco con la Compagnia Gli Omini tra le colline di Colceresa (25 luglio); a Mussolente La voce degli alberi di Carlo Presotto e Paola Rossi, un racconto dedicato alla capacità di abitare un luogo e a trasformar­lo in bene comune (1 agosto); a Lusiana Conco (14 agosto) Diego Dalla Via in Come fossili dialoga con la comunità che definisce: «influencer di origini cimbre che camminano su fondali d’oceano divenuti montagne». Sempre sull’altopiano, a Enego, lungo il Sentiero degli Dei, i Fratelli Dalla Via, con il loro stile ironico, in PanoramiX - punti di osservazio­ne sul presente (16 agosto) accompagna­no il pubblico a «guardare»il panorama dalla cima delle montagne. A Feltre (Belluno), tra i corridoi

sotterrane­i e le anguste celle delle ex Prigioni cinquecent­esche di Palazzo Pretorio, è ambientato Al-Jahim, in arabo le «pene dell’inferno» (6 settembre), un progetto site-specific di teatro immersivo. A Nove (Vicenza) invece, Paola Rossi in collaboraz­ione con il Museo della ceramica ha ideato un percorso di narrazione radioguida­to lungo le vie della cittadina.

Protagonis­ta anche il paesaggio del Grappa, a Col Campeggia dove, grazie al progetto Terre Graffiate, risuoneran­no le note di Mendelssho­n e Cajkovski, eseguite dal Quartetto Maffei. A Isola Vicentina Andrea Pennacchi con la musica di Giorgio Gobbo, porta in scena, in

prima nazionale (29 luglio), Una banda de foresti e selvadeghi: Venetkens, l’antico popolo dei veneti. Lungo il fiume Brenta si ambientano due appuntamen­ti, realizzati per il Comune di Valbrenta, di e con Mirko Artuso, che condivider­à narrazioni e musiche nel Bosco delle Fontane di Cismon (8 agosto) in Pescatori di frodo, e poi lungo il Brenta di Campolongo, in Fili d’acqua (9 agosto). Ultimo appuntamen­to, con la danza, a Montebellu­na, sarà con Chiara Frigo affiancata da dieci performer in Blackbird.

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Istrionico L’attore Andrea Pennacchi con il musicista Giorgio Gobbo. saranno in scena a Isola Vicentina.

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