Festival Bellezza, sul palco la pianista Campaner
La pianista Campaner sul palco con Baricco. «Non ho rinunciato a partecipare all’evento per rispetto verso i colleghi musicisti»
«Beata tra gli uomini è un’espressione che non esiste e un motivo ci sarà». Esordisce così Gloria Campaner, pianista veneziana di fama internazionale, che questa sera alle 21.30 sarà sul palcoscenico del Festival della Bellezza all’Arena di Verona con Alessandro Baricco e l’Orchestra da Camera Canova, per la lezione-concerto «Beethoven, l’eccesso e il sublime» (biglietti da 27,60 euro su www.festivalbellezza.it).
E intanto in contemporanea questa sera, a partire dalle 18, in piazza Bra si terrà «Erosive, la differenza è erotica», il «controfestival» di Michela Murgia e Chiara Valerio nato sulla scia delle polemiche per «tutti maschi» a Festival della Bellezza.
Proprio di «eros e bellezza» dialogheranno Michela Murgia, Chiara Valerio, Giulia Biasi, Federica Cacciola, Maura Gancitano e Vera Gheno, tutte donne chiamate a raddrizzare la bilancia culturale e di genere del festival.
L’evento è organizzato dal movimento «Non una di meno Verona» e sostenuto da tanti altri gruppi e associazioni del territorio (ingresso libero).
Gloria Campaner, sapeva di questo squilibrio di genere nel programma del Festival della Bellezza?
«Quando ho accettato non lo sapevo e quando me ne sono resa conto, mi è dispiaciuto che le donne fossero così poco rappresentate. Ma non potevo rifiutare: è una delle poche occasioni che abbiamo, in quest’anno così sfortunato, di celebrare il 250esimo anniversario dalla nascita di Ludwig Van Beethoven. In più in un luogo così suggestivo come l’Arena. Però non sarò l’unica donna in scena: metà dell’Orchestra da Camera Canova è composta da donne». Però il direttore d’orchestra è uomo.
«Sì, Enrico Saverio Pagano è un uomo, ma è anche un direttore d’orchestra talentuoso che a soli 25 anni ha fondato l’Orchestra da Camera Canova. Se io dovessi soffermarmi sull’assenza di donne in tutti i cartelloni dei festival a cui partecipo, non dovrei suonare quasi mai. Ma quanto sarebbe bello se gli artisti fossero senza genere? Spero che un giorno finiremo di chiederci se chi suona è un uomo o una
donna, lasciando spazio solo alla musica».
Cosa ne pensa della manifestazione “Erosive” in piazza Bra?
«Mi sembra una risposta concreta e coerente alle polemiche che si sono sollevate per la prevalenza di tutti ospiti maschili al Festival della Bellezza. Io e gli altri musicisti saremo dentro l’Arena per fare prove e sound check fino alle 20.30, altrimenti mi sarebbe piaciuto partecipare». Non ha mai pensato di disdire il concerto?
«Rinunciare sarebbe stato sbagliato nei confronti della musica e dei miei colleghi. Della musica, perché celebreremo l’anniversario di un genio che ha scritto partiture incredibili. Dei miei colleghi perché quest’orchestra non suona da febbraio e non vediamo l’ora di fare un omaggio al compositore di Bonn: questo è il loro primo concerto dopo tanti mesi di silenzio e non volevo girar loro le spalle». Oltre a suonare, parlerà?
«La parola narrativa è di Baricco, perché è il suo lavoro: racconterà cinque cose da sapere di Beethoven che non si trovano nelle biografie. Io avrò il microfono e in un frangente faremo una conversazione, ma non abbiamo preparato nulla a tavolino. Il linguaggio principale con cui si esprimono i musicisti resta la musica».