Coppia seviziata, 15 anni di carcere ai coinquilini
Pescantina, vittima una coppia con problemi psichici. Lei fatta prostituire per 5 euro
Per quasi vent’anni avrebbero sottoposto a una raccapricciante escalation di orribili sevizie una coppia di Pescantina: ieri sono stati condannati a un totale di 15 anni e 4 mesi.
Per quasi vent’anni avrebbero sottoposto a una raccapricciante escalation di orribili sevizie una coppia di Pescantina, marito e moglie, entrambi affetti da gravi disturbi psichici e soggiogati dai loro aguzzini sia psicologicamente che fisicamente. La donna, invalida civile dal 1993, sarebbe stata costretta a prostituirsi sul pavimento della loro casa a Settimo per una manciata di euro ai camionisti di passaggio.
Una storia dell’orrore, accuse pesantissime quelle per cui ieri sono stati condannati a un totale di 15 anni e 4 mesi i due coinquilini delle vittime: il giudice Marzio Bruno Guidorizzi ha deciso con il rito abbreviato che Stefano Spada e Graziano Sorio, 57 e 51 anni di Pescantina, dovranno rispettivamente scontare 7 anni e 8 mesi di reclusione (Spada) e 6 anni e 8 e mesi di reclusione (Sorio). Entrambi gli imputati hanno beneficiato dello sconto di pena di un terzo garantito dal giudizio abbreviato e dovranno inoltre risarcire le vittime, costituite parte civile, con complessivi 320 mila euro.Nessuna cifra però potrà mai riparare i gravissimi danni che secondo l’accusa (rappresentata dal pubblico ministero Gennaro Ottaviano) avrebbero provocato con le loro agghiaccianti condotte ai danni di quella coppia che non era in alcun modo in grado di difendersi.
Un inferno che avrebbe preso il via addirittura una ventina d’anni fa tanto che, per le imputazioni più risalenti nel tempo, il giudice ha dichiarato il «non doversi procedere per intervenuta prescrizione». Riguardo a tutte le altre accuse gli imputati sono stati invece dichiarati «responsabili dei reati ascritti»: dai maltrattamenti, al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, alle lesioni. Tutti reati aggravati dall’aver approfittato dello stato di inferiorità mentale delle vittime. Un caso dai contorni pesantissimi, a partire dall’accusa di aver fatto prostituire la donna per terra, sul pavimento della sua abitazione di Pescantina, inducendola a «vendersi» agli autisti dei camion di passaggio. Una storia di squallore, che avrebbe visto la donna obbligata a rapporti carnali anche con i due coinquilini. A mettere fine al film dell’orrore è stata la denuncia della madre della donna vittima dei soprusi. Rinchiusi in carcere, i due davanti al gip avevano fatto scena muta. Uno di loro era anche accusato di lesioni per aver picchiato con una spranga la madre della donna, «colpevole di voler salvare la figlia». Il complice invece avrebbe pestato il marito della donna. Contestazioni gravissime, per cui in un primo tempo gli imputati avrebbero addirittura voluto patteggiare nonostante le terrificanti accuse contestate.