Cellule staminali, donazioni record al centro veronese
Non si sono fermati mai, nemmeno in quelle settimane in cui il Covid sembrava aver fermato tutto. Aeroporti compresi.
Un bel problema per chi si occupa di trapianti di midollo osseo e di cellule staminali, abituato ad aspettare il donatore compatibile da tutto il mondo. Così, in mancanza di collegamenti aerei, c’è stato chi ha preso l’auto per andare fino in Belgio, e ritirare le «preziosissime cellule» che consentiranno poi a un paziente oncologico di guarire. È una delle tante storie che può raccontare il dipartimento di Medicina trasfusionale di Borgo Roma.
Centro che ha ottenuto quest’anno un doppio riconoscimento (riferito al 2019): è quello con il maggior numero di donazioni in Italia, nonché con il registro regionale che garantisce le migliori performance. Il primo dato parla di quasi mille donazione all’anno, tra midollo e cellule staminali del sangue periferico. È un numero impressionante se si pensa che in tutta Italia non si superano le 4.500. Quasi un quarto, tra cui tutte quasi tutte quelle del Veneto, avvengono a Verona.
«Siamo riusciti ad andare avanti anche quest’anno, nonostante le molte restrizioni — spiegano Giorgio Gandini e Mauro Krampera, rispettivamente direttore della Medicina Trasfusionale e dell’Ematologia del Policlinico di Borgo Roma — questo sia grazie all’organizzazione che c’è stata in ospedale, sia grazie alla disponibilità dei donatori, che non hanno mai opposto rifiuto per timore di un rischio contagio che, ora lo possiamo dire, non c’è stato». Un piccolo record riguarda anche il registro regionale, con sede a Verona, che si conferma il «più affollato» di tutto il Veneto. «Contiamo 4.500 iscritti — fa sapere Anna Rosa Gandini, medico e responsabile del registro — circa il 15% del totale a livello nazionale». Tutta la settimana prossima, da lunedì 21 a venerdì 25 settembre, la Medicina trasfusionale di Borgo Roma, accoglierà, assieme ai volontari dell’Adoces (l’Associazione donatori di cellule staminali) ogni persona che vorrà informarsi sulla possibilità di donare. L’iniziativa è rivolta principalmente ai giovani: ogni anno, infatti, vengono cancellati dal registro le persone che hanno compiuto più di 55 anni. Tra le storie delle persone «salvate» grazie alla donazione, quella di Leonardo, studente di giurisprudenza. «La leucemia — racconta — mi è stata diagnosticata all’improvviso, al ritorno dalle vacanze. Avevo febbre da giorni. Grazie alla donazione di un mio coetaneo, che non conosco perché l’anonimato viene garantito per legge, sono tornato a vivere, ricominciando a lavorare e a studiare».
Sensibilizzazione Tutta la settimana prossima centro aperto per informare sulla possibilità di donare