Crimi: allarme mafia. Martella: fondi da Roma
Ultime battute di una campagna elettorale strana, diversa ma comunque combattuta, sia tra gli schieramenti che all’interno di essi.Ieri è arrivato a Verona anche il capo politico dei Cinquestelle, Massimo Crimi, che ha incontrato i volontari della Fondazione Fevoss, cui è stato assegnato l’alloggio confiscato alla criminalità organizzata e ne curerà la consegna a famiglie in difficoltà. «Questo - ha sottolineato Crimi - è un risvolto fondamentale dei sequestri alle mafie, ed è importante che questi beni adesso vengano restituiti alle comunità». Crimi, viceministro degli Interni, ha tuonato che «la mafia c’è anche al Nord», aggiungendo che «questa fascia dalla pianura padana è stata ed è tuttora una fascia che viene utilizzata anche come bacino economico delle mafie, il che ha portato anche ad una serie di indagini e di sequestri di beni che tornano nella disponibilità del territorio, in aiuto alle situazioni di maggiori difficoltà». Il Pd ha schierato da parte sua il Sottosegretario alla presidenza del consiglio Andrea Martella il quale, affiancato da Giandomenico Allegri, ha sottolineato che «dal governo, per l’emergenza Covid, il Veneto ha ricevuto 8,5 miliardi di prestiti garantiti per le imprese e 1,5 miliardi di prestiti sotto i 30mila euro, con 400 milioni di aiuti a fondo perduto per le attività economiche, mentre il bonus da 600 euro è andato a 335mila Partite Iva e a tutto ciò si aggiungono i 250 milioni di cassa integrazione». Secondo Martella «in Veneto si è gestito l’esistente ma non si è guardato al futuro, mentre il Pd, con il candidato presidente Arturo Lorenzoni vuole che nella prossima legislatura di possano avviare progetti di più ampio respiro». Sul versante politico opposto, Daniele Polato (presenti anche Adolfo Urso, ill presidente del Catullo e di Confcommercio, Paolo Arena, e il vicepresidente della Fiera, Matteo Gelmetti, ha detto che il suo partito (FdI) intende fare assegnare ad un veronese l’assessorato regionale al turismo nella futura giunta veneta. Sempre per FdI, Massimo Giorgetti, ha sottolineato l’appoggio da lui ricevuto da 14 sindaci e 150 amministratori comunali della provincia». Di Sanità ha parlato Michele Bertucco (Il Veneto che vogliamo), affermando che i privati si sono insediati nei settori più profittevoli lasciando al pubblico, con le casse parzialmente svuotate, il compito di garantire l’universalità del sistema: al contrario il mio impegno, se sarò eletto, sarà di lavorare affinché la centralità della sanità pubblica, riemersa con l’emergenza Covid, non cada nel dimenticatoio».