La sfida nel centrodestra è già l’antipasto delle comunali 2022
Veterani e new entry scaligere, con inevitabili effetti sulla giunta Sboarina
La parola agli elettori. Chiusa la campagna elettorale, oggi è il giorno di riflessione, domani e lunedì mattina si vota. Comunque vada, per la politica veronese, nulla sarà più come prima.
Il centrodestra dà per quasi scontata la vittoria sia alle regionali che alle suppletive per il collegio senatoriale di Verona Villafranca. Si voterà poi anche per la guida di cinque comuni della provincia: Albaredo d’Adige, Bonavigo, Palù, Trevenzuolo e Vigasio. Ma saranno i risultati delle regionali a condizionare pesantemente il futuro di tutti gli schieramenti (ed anche quello del Comune capoluogo).
Tutti da seguire, ad esempio, i duelli interni al centrodestra. La Lega dovrà «misurare» lo scarto tra la lista del Carroccio e quella del Governatore, alla quale alcuni sondaggi danno un 10 o 12 per cento di vantaggio. Sarà così? E quanto peserà quello «scarto» sui vertici della Lega, da Lorenzo Fontana al commissario provinciale, Nicolò Zavarise? Sui 9 seggi complessivi in palio a Verona, la Lista Zaia potrebbe puntare a conquistarne 3 o 4, mentre la Lega potrebbe ottenerne 2. A chi andranno? Per la lista del Governatore si dà per certa la rielezione di Stefano Valdegamberi, dietro al quale se la giocano il presidente di Megareti Filippo Rigo e l’assessore comunale Filippo Rando, mentre per la terza lista «zaiana» (Veneto Autonomia) ha delle chances Giovanna Negro.
Nella lista della Lega, i nomi più quotati sono quelli degli uscenti Elisa De Berti (assessore ai Trasporti) ed Enrico Corsi, ma ci sono anche il vicesindaco Luca Zanotto, il leader dei giovani padani, Alberto Todeschini, e Anna Grassi.
Scontro interno feroce, poi, in Fratelli d’Italia, con 5 «big» che puntano alla conquista del probabilmente unico seggio disponibile: il veterano Massimo Giorgetti, l’assessore comunale Daniele Polato, l’ex leader Coldiretti Claudio Valente, oltre a Stefano Casali e Massimo Mariotti. E il risultato cambierà la storia di FdI ma peserà anche su Palazzo
Barbieri. Forza Italia ha candidati di rilievo (Anna Leso in città, Melotti e Sachetto in provincia) ma la curiosità maggiore è per il risultato di Alberto Bozza, pupillo di Flavio Tosi, che testerà i suoi «muscoli» elettorali, soprattutto in città, in vista della (certa) ricandidatura alle comunali 2022.
Sul fronte opposto, il Pd punta ad ottenere almeno un seggio, e nel «triello» fra i candidati Anna Maria Bigon (sostenuta dai parlamentari Rotta e Zardini), Gian Domenico Allegri (appoggiato dai parlamentari D’Arienzo e Dal Moro), ed Elisa La Paglia sono in gioco anche gli equilibri interni al partito. Nella lista «Il Veneto che vogliamo», qualche possibilità di elezione (col gioco dei «resti») per Michele Bertucco, mentre Il Movimento 5 Stelle punta a superare il suo momento non facile confermando il suo seggio.
Aspettando le sempre possibili sorprese, una cosa è già certa: subito dopo lo spoglio, si entrerà in una nuova campagna elettorale, quella per le comunali 2022. Senza un attimo di respiro.