Robot e stampanti 3D, di fronte alla Fiera il laboratorio-gioiello
(d.o.) Una fila di macchinari di ultima generazione. Braccia robotiche, frese programmate da remoto, stampanti 3d e un «gemello digitale», un computer che, mentre la linea marcia, annota ogni singolo passaggio, predicendo cosa potrà avvenire e permettendo simulazioni sulla base dei dati raccolti. Un laboratorio in cui si sperimenta sul campo cosa significa fare «industria 4.0», permettendo così la formazione degli ingegneri informatici del domani ma, anche di eseguire delle sperimentazioni per realtà industriali presenti a Verona e nel resto del Nord Italia. L’ultima «fabbrica delle meraviglie» del dipartimento di informatica non si trova nemmeno in uno spazio universitario. L’Ice Lab, dove Ice suona come «ghiaccio» in inglese e sta per «Industrial computer engineering», ingegneria informatica industriale, è stato inaugurato ieri in uno dei vecchi «magazzini generali», ora realtà completamente messa a nuovo grazie agli investimenti di Fondazione Cariverona (presente al taglio del nastro il presidente Alessandro Mazzucco), a pochi metri dalla stazione frigorifera, la «ghiacciaia», di cui è in corso il restauro. È l’area dedicata agli ordini professionali: architetti, ingegneri… e al Museo di Dario Fo e Franca Rame, oltre che all’Archivio di Stato. «Trovarsi qui – è stato il commento di Franco Fummi, docente di ingegneria informatica e responsabile del laboratorio – non significa solo poter contare su uno spazio che difficilmente avremmo reperito nel nostro dipartimento a Ca’ Vignal, ma anche di aprirci alla città, sfruttando una posizione vicinissima alla Fiera». Il progetto nasce orientato alla didattica: «Qui verranno a fare scuola – fa sapere Paolo Fiorini, decano della robotica veronese e delegato del rettore Pier Francesco Nocini alla Progettazione e sviluppo della ricerca – gli studenti della triennali e delle magistrali di informatica. Lo scopo è quello di avere figure che sappiano seguire l’intero processo di raccolta dati a livello di produzione aziendale dai sensori, ossia dalla “lettura” del prodotto nelle sue fasi, al “cloud”, allo spazio dove queste informazioni verranno condivise: questa figura, allo stato attuale non esiste».