Corriere di Verona

«Versami sul conto 150 mila euro» Ex docente «salvata» dai bancari

Legnago, il direttore sventa l’inganno. Finto amico a giudizio

- La. Ted.

Quando un’operatrice allo sportello l’ha avvertito che una loro correntist­a 90enne stava per versare 150 mila euro sul conto del suo accompagna­tore, il direttore della filiale Unicredit di Legnago si è subito insospetti­to.

Aveva talmente tanti dubbi su quell’operazione bancaria da decidere di chiamare il 112. Perché se quella loro anziana cliente, ex insegnante di liceo in pensione senza problemi economici, avesse effettivam­ente effettuato quel maxi bonifico a favore di colui con cui si era presentata in banca, anch’egli veronese, avrebbe «subìto l’integrale depauperam­ento del suo patrimonio». In altre parole, la 90enne non avrebbe più avuto alcuna fonte di sostentame­nto e si sarebbe ritrovata di punto in bianco senza alcun risparmio su cui contare per la vecchiaia. Una intuizione fondata, quella del direttore dell’istituto di credito, almeno secondo la tesi avvalorata dalla Procura scaligera: dopo aver indagato per il reato di circonvenz­ione di incapace M. O., l’accompagna­tore a cui favore stava per essere effettuato il mega versamento dall’anziana, ne ha anche chiesto il rinvio a giudizio. E ieri mattina, davanti al giudice Luciano

Allo sportello Secondo l’accusa, sarebbe stato un mega inganno quello attuato in banca dall’imputato ai danni dell’ex docente

Gorra, l’udienza preliminar­e a carico dell’imputato, ultrasetta­ntenne di Minerbe, è sfociata proprio nel decreto che ne dispone il processo.

Dovrà dunque difendersi in aula dal sospetto di aver «abusato della situazione di debolezza, fragilità psichica e decadiment­o cognitivo derivante anche dall’età» dell’ex prof di storia «per procurarsi un ingiusto profitto» a suo danno. Al banco degli imputati dovrà rispondere dell’accusa di circonvenz­ione d’incapace per l’inganno sventato dal direttore di banca il 13 agosto 2019, giorno in cui «l’imputato tornava con la parte offesa presso l’istituto di credito» dove un mese prima l’avrebbe già indotta a «svincolare delle somme di sua proprietà da una polizza». Ma il vero raggiro, quello che poteva rischiare davvero caro alla pensionata, secondo gli inquirenti si stava materializ­zando allo sportello il successivo 13 agosto, quando l’accompagna­tore «cercava insistente­mente di far disporre alla vittima un bonifico a suo favore di circa 150 mila euro attraverso un versamento da eseguire sul conto a lui intestato e ciò faceva - si legge nel capo d’imputazion­e - inserendos­i più volte nel dialogo in corso tra la parte offesa e l’impiegata di banca, ogni volta che questa che cercava di spiegare alla donna il significat­o del versamento di cui si stava prospettan­do l’esecuzione».

Il rischio Con quel maxi bonifico la 90enne avrebbe azzerato i suoi risparmi

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy