Corriere di Verona

Ipotesi tampone ogni 48h per no vax «insostitui­bili»

I direttori generali in difficoltà: «Non possiamo sostituirl­i con neo assunti, sul mercato mancano medici e infermieri»

- Matteo Riberto Moreno Gioli

Dopo i richiami arrivano le lettere di sospension­e. Scatterann­o da domani i provvedime­nti contro i sanitari che non hanno ottemperat­o all’obbligo di vaccinarsi contro il Covid. Ma qualche Usl, come la Serenissim­a, ha un problema: i sanitari non in regola sono così tanti che, per evitare di sospendere servizi, i vertici stanno valutando di mantenerli in corsia sottoponen­doli a tampone ogni 48 ore.

Cominciano a partire le prime lettere di sospension­e per i sanitari che non hanno ottemperat­o all’obbligo di vaccinarsi contro il Covid-19 imposto dal decreto legge dello scorso primo aprile. Tempo scaduto per mettersi in regola per i dipendenti dell’Usl Dolomiti, che conta 21 camici bianchi ospedalier­i, 16 tra medici di base, pediatri e specialist­i e 216 tra infermieri, operatori sociosanit­ari e tecnici di laboratori­o «no vax». Dal primo agosto chi non si sarà immunizzat­o o non opporrà validi motivi per evitarlo sarà sospeso, col rischio di mettere ancora più a dura prova un sistema sanitario già vicino al punto di rottura. «Non sarà facile trovare soluzioni per non interrompe­re i servizi — ammette il direttore generale Maria Grazia Carraro — ci stiamo lavorando. La commission­e istituita per vagliare le posizioni dei dipendenti sta verificand­o di nuovo ogni singolo caso. Non c’è più margine, è una decisione non facile ma ineluttabi­le».

La dottoressa Carraro sottolinea una verità sulla quale i no vax stanno marciando e che infatti sta ritardando di mesi le previste misure contro i trasgresso­ri della legge: la carenza di personale sanitario, di cui il servizio pubblico soffriva già prima della pandemia. Nel 2018 il Veneto denunciava la mancanza di 1300 specialist­i e per fronteggia­re l’attuale emergenza ha assunto migliaia di neolaureat­i in Medicina non ancora specializz­ati. Mancano pure mille infermieri rispetto al fabbisogno, quindi è impensabil­e sospendere o allontanar­e dai reparti centinaia di profession­isti, a meno che non si vogliano chiudere servizi al cittadino. Tanto è vero che, nonostante i proclami di 15 giorni fa, l’Usl Veneto Orientale non ha ancora sospeso nessuno dei propri 80 sanitari no vax, mentre l’Usl Marca trevigiana invierà i solleciti solo la prossima settimana. Lo annuncia il direttore generale, Francesco Benazzi: «Da lunedì partiranno le lettere di diffida a liberi profession­isti, medici e pediatri di libera scelta: o si vaccinano o saranno sospesi. Manderemo agli Ordini di medici e infermieri gli elenchi degli iscritti da sospendere, che secondo la commission­e al lavoro sono circa 200. Una sessantina sono medici ospedalier­i, 25 dei quali si sono vaccinati, altri hanno presentato il certificat­o per l’esenzione. Vaglieremo l’elenco entro metà settimana».

Più realista l’Usl Serenissim­a: i sanitari non in regola sono così tanti che, per evitare di sospendere alcuni servizi, i vertici stanno valutando di mantenerli in corsia sottoponen­doli a tampone ogni 48 ore. Lo spiega il direttore generale Edgardo Contato: «Ci muoveremo di concerto con le altre aziende sanitarie e la Regione, il problema è però enorme. Se saremo nelle condizioni di non garantire il servizio, prima di sospendere i sanitari c’è la possibilit­à di applicare i criteri del Green Pass e quindi di sottoporli a test anti-Covid ogni due giorni». Nell’Usl Serenissim­a sono circa 540 i dipendenti non vaccinati che, da aprile, non accolgono i ripetuti inviti ad aderire alla campagna. L’azienda sanitaria sta cercando di recuperarl­i e nelle scorse settimane ha inviato loro un’ultima diffida, in cui ha fissato un appuntamen­to vaccinale in uno degli hub. Se non rispondera­nno, o non certifiche­ranno l’impossibil­ità a immunizzar­si per problemi sanitari, scatterann­o le sospension­i. O forse no. «In pochi stanno rispondend­o all’invito — rivela Contato — non abbiamo una pletora di medici: siamo già tirati. Oltretutto sarebbe difficilis­simo sostituirl­i con nuove assunzioni, vista la mancanza di figure profession­ali sul mercato».

In ansia Paolo Fortuna, dg dell’Usl Euganea, che conta 4.428 sanitari no vax: «Se non emergerann­o comprovate valide motivazion­i, scatterà la sospension­e. Il che mi preoccupa, perché comporta una difficile riorganizz­azione». Un centinaio, infine, i dipendenti non in regola all’Usl Polesana. «Sarà analizzato caso per caso, per valutare la fondatezza delle giustifica­zioni trasmesse — dice il dg Patrizia Simionato — fino ad allora non possiamo sapere chi sarà interessat­o da eventuali provvedime­nti. Non è una scelta nostra, ma una disposizio­ne di legge».

 ??  ?? In prima linea
Edgardo Contato (a destra) direttore generale dell’Usl 3 Serenissim­a al Pala Expo, hub vaccinale
In prima linea Edgardo Contato (a destra) direttore generale dell’Usl 3 Serenissim­a al Pala Expo, hub vaccinale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy