Corriere di Verona

Salvini: «Temi, non nomi» Con Sboarina l’idillio è finito

Un mese fa il leader leghista diceva: «Ha fatto tanto e bene». Poi il sindaco è passato con FdI

- Aldegheri

Trentacinq­ue giorni i rapporti tra Matteo Salvini e il sindaco di Verona, sembravano idilliaci: «Ha fatto tanto e bene», assicurava il leader della Lega. Nel frattempo, però, il primo cittadino si è iscritto a Fratelli d’Italia e ora, in vista delle elezioni dell’anno prossimo, si parla di «mani libere».

L’aria è cambiata, e non di poco. Matteo Salvini torna nel Veronese, a San Giovanni Lupatoto, per appoggiare la campagna elettorale del candidato sindaco leghista, Attilio Gastaldell­o. Ma il pensiero corre subito ad un’altra campagna elettorale, quella per Verona.Giusto 35 giorni prima, in una piazza Bra assolata e festaiola, il Capitano leghista aveva detto che Federico Sboarina aveva «fatto tanto e bene», lo aveva ringraziat­o per quel che aveva «fatto e continuerà a fare per la città» e aveva spiegato che un sindaco «ha bisogno di dieci anni per fare un buon lavoro».

Stavolta no. Stavolta la musica cambia. Sboarina, nel frattempo, si è iscritto a Fratelli d’Italia. E adesso Salvini spiega che «interessan­o poco le scelte dei singoli, noi lavoriamo per la città e ci sono temi su cui i veronesi ci chiedono di lavorare ancora di più: il tema della sicurezza mi sembra sia un po’ trascurato, il tema della pulizia e del decoro su cui, dopo un anno di chiusure occorre fare di più perché Verona è una delle città più belle del mondo e quindi si deve presentare non solo ai turisti ma anche ai suoi cittadini come città bella, pulita, efficiente, organizzat­a. Poi l’anno prossimo ognuno farà le sue scelte». Mani libere, insomma. Sul tema di un candidato sindaco diverso da Sboarina, però, Salvini è cauto: «Stiamo parlando di città, non di candidati».

Nel centrodest­ra ci sono tensioni, da Milano ad altre città che andranno al voto quest’anno, per non parlare dei litigi sulla Rai e non solo. A Verona riuscirete a restare tutti assieme, tra 10 mesi? «Assolutame­nte sì – assicura Salvini - e qui non solo si vince ma si stravince. In realtà – aggiunge - il centrodest­ra è sostanzial­mente unito ovunque: qualcuno ogni tanto fa i capricci, qualcuno ha manie di protagonis­mo, qualcuno chiede una poltrona in più…ma dopo il Covid la gente ci chiede unità e scelte concrete».

Poi, prima dell’immancabil­e delirio di selfie, si passa ai temi nazionali.Il green pass obbligator­io? «Non vorrei imporre altra burocrazia». Sui social molti chiedono se e quando lui si vaccinerà, e Matteo spiega: «È curioso che s’interessin­o della mia salute: io, a differenza di qualche politico di sinistra e di qualche giornalist­a di sinistra, non faccio il furbo e non salto la fila, e comunque mi vaccinerò in agosto». Ma aggiunge che «in Inghilterr­a si sono vaccinati tutti ma i contagi aumentano».

Dal palco, affiancato dal leader veneto Alberto Stefani e da quello provincial­e, Nicolò Zavarise, Salvini arringa il suo popolo, che riempie l’area del grande parcheggio nel cuore di San Giovanni. Invita a raccoglier­e firme per i referendum sulla magistratu­ra («la giustizia dev’essere più veloce ed efficiente, non possono esserci processi che durano 10 anni, trentamila italiani sono stati indagati e arrestati senza motivo e poi assolti con una pacca sulla spalla») tuona contro ogni ipotesi di Ius Soli, chiede di cambiare il ddl Zan («il Pd ascolti noi e il Santo Padre»). Il resto è selfie.

Mani libere «Alle elezioni del 2022 ognuno farà le sue scelte»

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 ??  ?? Pioggia di selfie Salvini ieri a San Giovanni Lupatoto per sostenere la ricandidat­ura del sindaco Gastaldell­o
Pioggia di selfie Salvini ieri a San Giovanni Lupatoto per sostenere la ricandidat­ura del sindaco Gastaldell­o

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