Corriere di Verona

«Sulle orme di Barbarani e Gioco»

La passione per la poesia dialettale, il Carnevale e le tradizioni cittadine. Ha scritto libri e fatto satira «Chi me lo fa fare? Non chiedo nulla, lo faccio soprattutt­o per i tanti veronesi all’estero»

- Lorenzo Fabiano

Lo svezzava come un figlioccio di Berto Barbarani, Giorgio Gioco. E ci aveva visto giusto, perché del recupero e della diffusione della veronesità, Andrea Toffaletti ha fatto una missione nella vita. Fedele al nostro dialetto l’ha declamata persino a Speaker’s Corner nel cuore di Londra ad Hyde Park, in piedi su una cassetta: «Me la son portata io» precisa. Cinquant’anni, informatic­o in Unicredit, nato e cresciuto in Valdonega, gli studi di grafica agli Stimmatini, quindi il lavoro in un laboratori­o di fotolito con svolta sulla grafica web a fine anni Novanta: ed è proprio in quel periodo che in lui si accende qualcosa: «Verona era al centro delle cronache nazionali per una serie di brutte storie. Mi chiedevo se fosse veramente così, perché per come li conosco io i veronesi son brava gente. Ho iniziato a leggere i versi di Berto Barbarani, così il 1° aprile del 1999 ho pubblicato la prima pagina del sito La Rena» racconta.

Ogni mese una poesia di Barbarani, proverbi dialettali, fotografie, e poi quel titolo, la renna mozzata di una ‘enne’ per un gioco di parole a fare il verso bonario al quotidiano cittadino. I suoi datori di lavoro non apprezzano e gli chiedono di chiuderla quella pagina; cosa che Andrea in effetti fa, salvo farsene beffa e riaprila il 31 dicembre del 1999 con il titolo di La Rena Domila. In tutta risposta lo mandano in ferie. Benvenuto nel nuovo millennio. Lui non fa una piega: «Scrissi una lettera a Giorgio Gioco per chiedergli se gli facesse piacere inserire delle sue ricette nel sito. Ne nacque un’amicizia. Io sono cresciuto con lui, per me è stato come un nonno. Ogni sabato mattina andavo a fare colazione da lui. A Giorgio ho anche dato una mano a fare erigere la statua di Berto Barbarani con i fondi raccolti dagli artisti veronesi».

Ai 12 Apostoli vanno in scena eventi, mostre fotografic­he: «Mi ritrovai ad accompagna­re Marion, la mamma di Ricky Cunnigham in Happy Days, in giro per Verona. Una volta ho anche intervista­to Riccardo Cocciante in dialetto, ma lui mi ha risposto in italiano». Ogni anno, nell’anniversar­io della sua scomparsa, Andrea pubblica su larenadomi­la.it una poesia di Giorgio Gioco sulla cucina: «Al suo funerale non sono andato, soffrivo troppo. Per me lui vive ancora perché personaggi così sono immortali».

C’è poi l’impegno nel Carnevale di Verona, in segreteria del Baccanal come storico, dove rimane fino al 2009: «Ho scritto quattro libri sulla storia del Carnevale veronese e sto ora scrivendo il quinto. La tradizione narra che Tommaso da Vico avrebbe espresso nel suo testamento la richiesta di distribuir­e ogni anno alla popolazion­e del quartiere di San Zeno viveri ed alimenti; di venerdì grasso, il Venardi

Gnocolar: «Non è vero. Il testamento, che si trova all’archivio di Stato a Verona, l’ho fatto tradurre dal latino; non esiste alcun lascito» chiarisce. La storia del Carnevale la illustra nelle scuole e nelle conferenze nelle università della terza età. Oggi “larenadomi­la” è un sito segnalato dal Ministero della Cultura, con quattro sedi estere a Barcellona, Londra, Dublino e San Paolo del Brasile: «Mi contattò Benè, chirurgo odontoiatr­ico di origini venete; grazie a lui son riuscito ad avere il certificat­o di sbarco dei miei bisnonni in Brasile in arrivo da Albaredo all’Adige a fine Ottocento; nelle conferenze racconto la storia dell’emigrazion­e dei veneti in Brasile e della lingua “taliana”, un misto di italiano e portoghese che parlavano laggiù i nostri migranti».

Toffaletti ha scritto cinque libri di poesie veronesi («due li ho presentati alla fiera del libro di Torino»), a casa ha un patrimonio di 1600 libri, il suo sito è il verbo della Verona più vera e autentica: tre musei virtuali, Barbarani, Carnevale Veronese e archivio storico; le ricette di Giorgio Gioco, i grandi poeti di Verona, il dizionario italiano-veronese con 3000 parole, diecimila proverbi e detti veronesi; fotografie di Verona e della Lessinia (curate dal fratello), tradizioni e giochi, tra cui il gettonatis­simo cruciverba in dialetto. Ogni anno organizza pure il campionato del mondo delle tradizioni veronesi. Gli chiediamo chi gli faccia fare tutto questo: «Nessuno. Lo faccio per tenere vive le nostre radici e quanto ci hanno tramandato i nostri nonni. Lo faccio soprattutt­o per i veronesi all’estero, per farli sentire parte della nostra comunità. Io non chiedo nulla, amo Verona e i veronesi. Sto bene così, mi basta la semplicità delle cose belle». Proprio come una pasta e fasoi del grande Giorgio.

(147.continua)

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Per le tradizioni Andrea Toffaletti in posa in piazza Erbe, vicino alla statua di Barbarani

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