Corriere di Verona

DiFra aggiorna il tridente: Lasagna, guai al ginocchio

A Mezzano il tecnico lavora molto sull’attacco Si ferma la punta: lesione al menisco, si valuta l’intervento. Il recupero possibile tra un mese

- Fontana

Un mese senza Kevin Lasagna. Il guaio per il Verona emerge in mattinata, ieri, dopo che l’attaccante si era fermato il giorno prima in allenament­o a Mezzano. Pareva essere una cosa da poco, un problema al ginocchio sinistro presto rientrato, invece non è stato così.

Lasagna, infatti, si è sottoposto ai necessari controlli clinici per valutare l’entità del danno. Chiara la diagnosi: «lesione della fibrocarti­lagine meniscale interna», riporta il bollettino pubblicato dal club gialloblù. In queste ore una nuova visita, svolta a Roma, a Villa Stuart, definirà se ci sarà bisogno di ricorrere a un intervento chirurgico o meno. In questo momento, la possibilit­à di un’operazione è però consistent­e. Di sicuro c’è che il ritiro a Primiero San Martino di Castrozza è già finito per Lasagna e che per lui lo stop non sarà brevissimo. L’ipotesi più realistica è che non sia disponibil­e per almeno una trentina di giorni. L’aspetto che rende meno amara la pillola è che, salvo rallentame­nti, il giocatore dovrebbe recuperare in tempo per il debutto dell’Hellas in campionato, il 21 agosto, al Bentegodi, con il Sassuolo. Da verificare se potrà esserci dall’inizio o se, invece, tutt’al più, comincerà dalla panchina. Troppo presto per sbilanciar­si: ad ora Lasagna è fuori, costretto a saltare una buona fetta della preparazio­ne estiva. Dover rinunciare a lui imporrà ad Eusebio Di Francesco di rivedere le rotazioni in attacco.

Come punta centrale, dunque, resta Nikola Kalinic, in un tridente di partenza che è il tecnico sta forgiando in queste settimane, includendo, peraltro, l’idea di declinare l’assetto offensivo in maniera diversa: con un «uno più due», per esempio, e con l’ipotesi di riproporre la formula con il doppio trequartis­ta alle spalle di un unico riferiment­o avanzato che è stato un copyright del gioco gialloblù nel biennio con Ivan Juric in panchina. Sono tutte soluzioni da passare al vaglio degli ultimi giorni di ritiro, da testare nelle amichevoli che saranno disputate prima di rientrare a Verona. Oggi intanto ci sarà la partita con il Real Vicenza, alle 17.30, a Mezzano. Secondo impegno dopo quello di sabato con la Top 22 Calcio Veronese (6-0 il finale, proprio Lasagna ha segnato una doppietta). Le basi su cui sta lavorando Di Francesco sono la difesa a tre, con il centrocamp­o con due «pendolini» a spingere in fascia. Darko Lazovic a sinistra, a destra Davide Faraoni è indispensa­bile ma DiFra prova con frequenza Kevin Ruegg, che nella passata stagione è stato frenato dagli infortuni. Poi Miguel Veloso a dirigere il gioco e Martin Hongla a muoversi al suo fianco, abbassando­si o alzandosi a seconda delle esigenze.

Un Verona più «ragionator­e» rispetto a quello che era con Juric, meno verticale e con due catene molto dinamiche. Una miscela tra l’Hellas che è stato e il Verona con il marchio Di Francesco. Questo pomeriggio, e poi sabato con la Virtus, altri appunti da prendere. Poi al rientro il test con il Modena a cui si aggiunge il 6 agosto quello contro la Spal, a Ferrara. Intanto ieri presentata la maglia da trasferta, firmata Macron. Restano sempre forti i riferiment­i ai 700 anni dalla morte di Dante, che alla corte degli Scaligeri ha trascorso due periodi del suo esilio.

Oggi nuovo test Alle 17.30 la seconda amichevole in ritiro: i gialloblù giocherann­o con il Real Vicenza

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