Seimila arrivi in aeroporto, solo 25 tamponi
Ieri altri 240 casi. Per i vaccini, nonostante le dosi a disposizione, oltre 11mila prenotazioni libere
Una cavalcata che sembra non conoscere soste. E neanche ostacoli. Galoppa, nel Veronese, quella che ormai sta assumendo sempre di più i lineamenti della quinta ondata della pandemia da Coronavirus. Lo raccontano i dati. Quelli, impietosi, del quotidiano bollettino della Regione Veneto che per la giornata di ieri parlano di altri 24o nuovi positivi nel Veronese. Quelli che fanno definire al direttore generale dell’Usl Pietro Girardi la galoppata «un fenomeno da tenere sotto attenzione». Quelli che raccontano come gli attualmente positivi nelle provincia scaligera siano ormai 1.667, 210 in più in un sol giorno. Quelli che, sul fronte dei ricoveri, riportano un altro paziente in terapia intensiva a Borgo Trento. Un veronese di 78 anni, non vaccinato e affetto da altre patologie. È un incremento pressoché irrilevante, quello degli ospedalizzati rispetto ai nuovi positivi. Dodici i ricoverati in area non critica in Borgo Roma, uno in Borgo Trento dove i pazienti in terapia intensiva sono diventati 5. Due quelli a Legnago, sempre in area non critica, uno a Villafranca dove un altro paziente rimane in terapia intensiva.
Due, non gravi, a Bussolengo, 5 a Negrar dove c’è anche un ricovero in terapia intensiva, un paziente non grave a Peschiera. «Un rapporto che, fortunatamente, rimane basso - ha analizzato Girardi -. E tutti i ricoverati in terapia intensiva sono non vaccinati, con un’eta minima tra i 45 e i 50 anni». E la «cavalcata», in un momento in cui gli spostamenti si intensificano anche per le vacanze, richiede azioni di contenimento altrettanto forti. Le ha illustrate ieri, il dg Girardi. Partendo da quelle messe in campo dalla Regione Veneto che prevedono il tampone obbligatorio entro le 24 ore dal rientro da 24 Paesi esteri ritenuti particolarmente virulenti. Per questo, da ieri, all’aeroporto Catullo si è ripristinato quel «punto tamponi» che si sperava di aver chiuso definitivamente. E che invece tornerà a lavorare a pieno ritmo, in una zona riservata dell’aeroporto dove i test verranno eseguiti gratuitamente e senza bisogno di prescrizione - a tutti i viaggiatori in arrivo dall’estero e non solo dai 14 Paesi «schedati».
«In caso ci fossero più voli in arrivo contemporaneamente - ha continuato Girardi - il tampone potrà essere effettuato in qualsiasi Covid point anche non in provincia di Verona sempre entro le 24 ore di arrivo del volo». Perché rimangono quelle del tracciamento e del vaccino le due armi di contrasto al covid. «L’impenno è dovuto a un mix di fattori: la variante Delta che è più contagiosa, le aperture dell’ultimo periodo e il fatto che usando la mascherina le persone facciano più fatica a ricostruire dove si sono contagiate». Così, a breve, quei tamponi per i viaggiatori che si faranno di nuovo al Catullo, verranno proposti anche nelle stazioni ferroviarie e a quelle dei bus, per «intercettare» anche chi rientra con un percorso indiretto dalle zone a rischio. E tutti i punti tampone del Veronese (consultabili sul sito dell’Usl 9) saranno rafforzati. Mentre rimane prioritario l’invito a vaccinarsi. «Nonostante la campagna sia stata incrementata restano ancora molti posti liberi», ha commentato Girardi. Che i dati di quell’empasse li ha snocciolati.
«A fine settimana scorsa a fronte di 70mila posti disponibili, 20mila erano liberi. Adesso siamo attorno ai 10mila. Noi comunque abbiamo accelerato. Dal domani all’8 settembre saranno messi in prenotazione 60.307 vaccini. Di questi 49.445 sono stati prenotati. Ne restano liberi 11mila. Il tutto al netto delle vaccinazioni che possono essere fatte dai medici di medicina generale o dalle farmacie che partiranno a breve». Il liet motiv del direttore generale è sempre quello: «Bisogna usare maggiore attenzione».
Con un aspetto per nulla secondario. «Stiamo ampliando l’offerta sia per i vaccini che per i tamponi, ma la coperta del personale è sempre quella. In questo periodo stiamo lasciando alle case di riposo 80 nostri dipendenti. Quindi delle difficoltà ci sono».
Girardi\1 Un altro paziente di 78 anni in terapia intensiva, come tutti gli altri non è vaccinato
Girardi\2 Nuovi casi causati dalla variante Delta, dalle aperture e dalle difficoltà di ricostruire i contagi