Corriere di Verona

Palazzo Montanari, vendita e vincoli Il Sovrintend­ente va in sopralluog­o Tinè ispeziona l’edificio. L’assessore Bassi: «Un’intesa è raggiungib­ile»

- L. A.

Si cerca un (non facile) accordo per la vendita di Palazzo Verità Montanari, fino ad oggi sede dell’Accademia di Belle Arti. Coi soldi che dovrebbero entrare nelle casse comunali verrebbe poi finanziato il «trasloco» dell’Accademia nella nuova sede all’Arsenale di Borgo Trento. Ma come abbiamo scritto nei mesi scorsi c’è un problema: lo storico Palazzo (in via Montanari, di fronte all’area su cui, 70 fa, sorgeva lo Stadio Bentegodi) è gravato da una serie di vincoli storicoarc­hitettonic­i. Per ricavarne i quasi 10 milioni che Palazzo Barbieri spera d’incassare, bisogna assicurare al compratore che quello stabile potrà essere usato in maniera redditizia.

E l’idea (dopo che si era passato ad un nuovo albergo) sarebbe quella di permettere di costruire nuove abitazioni, nuovi uffici e qualche negozio. La Sovrintend­enza, nel gennaio scorso, aveva fatto presente che per almeno una parte dello stabile dev’essere garantita una «fruizione pubblica». Palazzo Barbieri aveva risposto che in quell’edificio sarà sicurament­e lasciato anche uno spazio proprio per alcuni uffici pubblici.

Ieri il Sovrintend­ente in persona, Vincenzo Tinè, accompagna­to dall’assessore all’edilizia privata, Andrea

Bassi, e dal presidente dell’Accademia, Marco Giaracuni, è andato ad ispezionar­e l’intero edificio. Al termine della visita, Tinè si è detto abbastanza soddisfatt­o e l’assessore Bassi ha spiegato che un’intesa è raggiungib­ile in tempi ragionevol­i. I possibili acquirenti del Palazzo, ovviacui mente, attendono di capire come si concluderà la vicenda. Ma a Palazzo Barbieri si assicura che questo «snodo» non creerà rallentame­nti alla gigantesca ristruttur­azione prevista per l’intero Arsenale.

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