Il Chievo in stand by aspettando il Coni Cancellato il test amichevole col Legnago
Lunedì l’ultimo appello al collegio di garanzia, salta la partita prevista sabato
Le carte sono arrivate a Roma. Il Collegio di garanzia del Coni, ieri, ha fatto sapere d’aver ricevuto il ricorso del Chievo. È l’appello contro la decisione della Covisoc, ratificata dal Consiglio Figc, di bocciare la richiesta d’iscrizione alla B a causa del nodo con l’Agenzia delle entrate sui debiti tributari.
Siamo all’ultimo grado di giudizio sportivo prima che al Chievo, in caso di esito negativo, non resti che appellarsi al Tar o al Consiglio di Stato. Ancora cinque giorni per capire se la società di via Galvani, con i suoi oltre novant’anni di storia, imboccherà o meno la via della sparizione dal calcio professionistico. L’udienza del Collegio è fissata per lunedì e manca solo un altro passaggio formale, ossia la presentazione delle controdeduzioni da parte della Covisoc, che ha tempo fino a domani per inviare le proprie riflessioni. A decidere del futuro gialloblù sarà la sezione per le controversie in tema di ammissione/iscrizione ai campionati professionistici. A presiederla il magistrato Raffaele Squitieri, già presidente della Corte dei Conti fra 2013 e 2016 dopo esserne stato segretario generale e presidente aggiunto: i componenti della sezione sono Giacomo Aiello, Franco Anelli, Ferruccio Auletta, Barbara Marchetti, Franco Massi, Giancarlo Carmelo Pezzuto, Margherita Maria Ramajoli e Stefano Varone. Se il ricorso inviato da via Galvani avrà esito positivo, il Chievo potrà provare a rialzarsi. Altrimenti, l’ultima spiaggia sarà rappresentata da Tar e poi dal Consiglio di Stato.
Intanto, sul fronte del campo, dopo l’amichevole con il Brescia prevista domenica 1 agosto, è saltata anche quella di sabato con il Legnago: un test che avrebbe dovuto archiviare il ritiro gialloblù a Pieve di Cadore. Lì, nel Bellunese, il clima è ulteriormente appesantito dalla scelta di una decina di giocatori di non giocare l’amichevole di domenica scorsa contro la Virtus Verona. La società, stando a quanto emerge, non avrebbe comunque preso provvedimenti disciplinari. Tutto l’ambiente clivense, compreso quel vivaio le cui attività sono ferme nonostante il programma sportivo sia stato elaborato, aspetta col fiato sospeso e un misto di timore, speranza e un timido ottimismo. L’atmosfera, di certo, non è mai stata così sospesa.