Asili, riaprono tutte le sezioni Green pass per gli over 12 anche sugli scuolabus
«È stato un incontro collaborativo, molto importante per noi sindaci». Descrive così Manuel Scalzotto, presidente della Provincia e primo cittadino di Cologna Veneta la videoconferenza che si è tenuta ieri mattina alla quale hanno partecipato gli amministratori di tutti e 98 i Comuni veronesi, il prefetto Donato Cafagna e il direttore generale dell’Usl 9 Pietro Girardi.
Riunione che si è incentrata sull’applicazione del nuovo decreto in tema di pandemia, con l’obbligo vaccinale per gli over 50, l’utilizzo del green pass e quello delle mascherine Ffp2. Le novità, sostanzialmente, che entreranno in vigore da domani e che ai sindaci sono state illustrate dal prefetto Cafagna che ha spiegato anche come «la prima fase, come è sempre accaduto, sarà di accompagnamento per l’applicazione delle nuove prescrizioni, per poi passare a quella sanzionatoria.
In particolare si è discusso dell’obbligo del green pass «base» per accedere agli uffici pubblici e di quello «rafforzato» che riguarda alcune categorie economiche. Punto focale dell’incontro quello dell’obbligo del «super certificato verde» per quanto riguarda il trasporto pubblico. In particolare per quegli scuolabus, che saranno equiparati al trasporto pubblico locale e dove l’accesso ai bambini con più di 12 anni sarà concesso solo con il green pass «rafforzato», quindi o con il vaccino o con la documentata guarigione dal covid. Norme che alle famiglie saranno comunicate dai vari Comuni e dirigenti scolastici. In città verrà mandata una mail. A Verona i bambini che utilizzano gli scuolabus sono circa 700 e i bambini con più di 12 anni o che li compiono entro il 31 marzo sono 230. Sempre sul tema scolastico, nei nidi e nelle materne comunali nonostante le assenze domani è prevista l’apertura di tutte le sezioni.
Altro argomento affrontato è stato quello della situazione della pandemia, con il dg Girardi che ha spiegato come i dati dei contagiati siano in aumento, andamento che - fortunatamente - non riguarda i ricoveri. E proprio l’andamento dei contagi sta creando delle difficoltà nei tracciamenti, in particolare in quelle aree più vicine alla Lombardia dove i contagi sono più elevati. «Con 3.300 positivi al giorno - ha detto Girardi - ci sono difficoltà nel contattare tutti i positivi e contatti. Sarebbero circa 3.300 telefonate quotidiane. Regione e Governo stanno per licenziare un software in grado di farlo con messaggi ed e-mail».