«Il Magalini torna ospedale Covid? Non sarebbe equo»
(m.s.) Nato un mese e mezzo fa, il Comitato a sostegno dell’ospedale Magalini di Villafranca riunisce anche abitanti dei Comuni limitrofi e chiede a gran voce, oggi, che «ci sia una ripartizione più equa tra i pazienti Covid nei posti letto pubblici e pazienti Covid nei posti letto privati». Questo perché «oggi il Magalini rischia di tornare a essere ospedale Covid, il tutto mentre le strutture private, avendo pochi pazienti Covid rispetto ai posti letto, vanno avanti con l’attività normale». È la protesta del comitato, che si è fatto sentire con una nota, ieri, in cui scrive che «se i pazienti Covid fossero equamente distribuiti si dovrebbe avere una ripartizione del 39% nei posti letto pubblici e del 61% nei posti letto del privato, invece dai report dei primi giorni del mese ci risulta che la distribuzione sia rispettivamente al 70% e 30%». Sul tema è intervenuta anche Anna Maria Bigon, consigliera veronese del Pd in Regione. «In provincia di Verona appena 1 paziente Covid su 5 si trova nelle strutture private e nonostante ciò si chiede un ulteriore sacrificio al pubblico», dice Bigon. Lei che aggiunge: «Se ci fosse una ripartizione equa dei posti letto, oggi che oltretutto vediamo quelli del privato in costante aumento, l’emergenza probabilmente apparirebbe meno grave». Sul Magalini come ospedale Covid, Bigon non ha dubbi nel ribadire «le perplessità sulla scelta: manca un infettivologo a tempo pieno, il reparto di pneumologia è ridotto e c’è una pesante carenza di personale, aggravata dalla prima chiusura con la fuga di numerosi professionisti e i medici della terapia intensiva sono assunti da cooperative».