Corriere di Verona

Tommasi: «La prospettiv­a non è a giugno, ma sui 5 anni da sindaco»

Il candidato del centrosini­stra: «Il mio approccio atipico, ma fare promesse non è utile»

- Lillo Aldegheri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA «Sì, il mio approccio alla campagna elettorale è atipico, capisco che possa anche non essere sempre condiviso: ma è l’unico in cui mi ritrovo». Damiano Tommasi inaugura la nuova sede della sua «Rete!», in via Faccio (guarda caso accanto a un Hellas Store). Brindisi e sorrisi, quindi, ma il candidato sindaco del centrosini­stra ne approfitta per spiegare quel suo modo di «stare in campo» anche in queste ultime settimane prima del voto. «A qualcuno può sembrare che io proceda col freno tirato – dice sorridendo – ma non è affatto così. La prospettiv­a su cui lavoriamo non è da qui al 12 giugno, ma è di 5 anni. E se questo è l’approccio non credo siano molto utili gli spot, gli slogan e neanche i manifesti, così come non è utile fare promesse mirabolant­i su questo o su quello…». Tommasi fa un esempio concreto: «L’altra sera, a Santa Lucia – racconta – mi hanno chiesto come farei il tunnel sotto il Central Park, cosa potevo promettere: e ho risposto che non mi piace prendere in giro nessuno, che senza avere in mano un progetto o la certezza di realizzabi­lità di qualsiasi opera, promettere una cosa o l’altra sarebbe quanto meno poco serio». Ma perchè niente mega-manifesti, usati da tutti? «Non ho mai amato quelle facce sui muri. Certo – aggiunge - ho dovuto arrendermi anch’io al pensiero di vedere la mia faccia qui e là per Verona: ma sarà con parsimonia e, spero, senza disturbare troppo». Ma un po’ di propaganda bisognerà pur farla, per farsi conoscere, no? Tommasi annuisce, dice che sì, che è vero, ma ribadisce che a lui piace di più stare «tra persone che possano guardarmi negli occhi quando si chiedono se si possono fidare».

Ma non teme di avere meno visibilità dei suoi avversari? «Non è un tema che mi appassiona. Ho sentito girare per mesi la domanda: “Tommasi si candida o no? Ghèlo o non ghèlo?”. In quei mesi, invece

di fare promesse, ho fatto incontri, ho parlato di quell’ipotesi, ho ascoltato pareri. E poi, sentiti tutti, ho preso la mia decisione. Ecco – prosegue – a me piace ascoltare. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) ero in via Tunisi, ad ascoltare i residenti: non serve parlare a voce più alta, a me piace parlare normalment­e con i veronesi, convincerl­i a partecipar­e, ad andare avanti assieme, a…braccetto». Poche ore prima, sia Sboarina che Tosi, divisi su tutto, avevano concordato su di un punto: Tommasi è davvero una brava persona, avevano detto, ma non ha esperienza, non possiamo aspettare che impari a fare il sindaco.Lui ribatte che «fa piacere la prima parte di queste frasi, anche perché se in politica ci fosse più gente che merita la definizion­e di “brava persona”, le cose andrebbero meglio per tutti. Quanto all’imparare, - prosegue - sempre nella vita si deve imparare, ma che ho fatto anche alcune cose, dopo aver chiuso la carriera di calciatore, che mi hanno portato ad avere responsabi­lità non di secondo piano, imprendito­riali e managerial­i». Un ultimo tema d’attualità, quello della sicurezza e delle baby gang. «Sono rimasto deluso – spiega Tommasi – dall’approccio di molti a questo problema. La sicurezza non si aumenta chiudendo a chiave un portone, si aumento ascoltando e cercando di capire cosa succede intorno a noi: solo creando per tempo una rete d’ascolto puoi evitare che dei genitori si ritrovino d’un tratto ad avere figli che hanno commessi reati senza prima aver mai dato segnali in quel senso. Mah, forse non sono discorsi utili ad una campagna elettorale, ma di sicuro sono riflession­i utili alla città. E a me – conclude – di questo piace parlare: di cosa fare per riportare Verona nella categoria che merita, proprio come sognavo di fare agli inizi della mia vita sportiva».

” Può sembrare che tiri il freno ma non è così

Preferisco stare tra persone che possano guardarmi negli occhi

Mi piace parlare con i veronesi, convincerl­i a partecipar­e

La campagna

Ieri ha inaugurato la nuova sede della sua «Rete!», in via Faccio (vicino all’ Hellas Store)

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(foto Sartori) «In campo» Damiano Tommasi nella sede inaugurata ieri di «Rete!» in via Faccio

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