Corriere di Verona

I gemelli diversi dei servizi

- Paolo Gubitta

Lapam ha 11.000 ditte iscritte (artigiane, piccola industria, commercio e profession­i) e 650 addetti. Dall’altro Confartigi­anato Vicenza, la più grande in termini di associati che raggiungon­o 14.000 realtà (artigiane e piccola industria), con ricavi complessiv­i di 35 milioni e oltre 400 addetti.

Questa iniziativa è inedita, originale e promettent­e. Vediamo perché. È inedita per la chiarezza del disegno strategico che l’ha generata: imparare dall’esperienza altrui, per innovare modelli e approcci alla rappresent­anza datoriale. Da una parte, c’è Lapam con 55 sedi nelle due province, e dall’altra c’è Vicenza con 5 aree vaste, che aggregano 13 mandamenti con le loro 20 sedi locali. In entrambe le realtà è in atto una profonda riorganizz­azione interna ispirata all’orientamen­to per processi, sostenuta dalla trasformaz­ione digitale e dalla transizion­e ecologica, propedeuti­ca all’innovazion­e del radicament­o territoria­le in chiave non solo economica, ma anche sociale. È come dire che ai Piccoli non servono solo servizi, ma anche presenza capillare per dare identità, significat­i e senso di appartenen­za, che in una società e in un’economia erratica e veloce sono la stella polare per tutte le persone disponibil­i ad assumersi il rischio d’impresa. L’iniziativa è anche originale, perché progettata da due «gemelli diversi», cresciuti nell’alveo di territori che esprimono storie e sensibilit­à politiche diverse, ma che sono accomunati dal pragmatism­o al servizio di quel bene comune che di nome fa Lavoro e Impresa. Da una parte, il pragmatism­o cooperativ­o emiliano e dall’altro il pragmatism­o (più) individual­ista vicentino e del Veneto tutto: rendersi disponibil­i a prendere il meglio da entrambi è una dichiarazi­one di umiltà, propedeuti­ca a percorsi ragionati di innovazion­e gestionale. Infine, il meeting di Modena è promettent­e, perché indica in modo non equivoco il ruolo che i corpi intermedi sono chiamati a svolgere in questo primo scorcio di Terzo Millennio: non più solo adoperarsi per rappresent­are e supportare le imprese iscritte, ma pensare l’«associazio­ne come impresa». Non si corre il rischio di annacquare la natura dei corpi intermedi, perché il modello a cui tendono Lapam e Confartigi­anato Vicenza è la «purpose driven organizati­on», che si ispira a questi valori: dignità, solidariet­à, pluralità, sussidiari­età, reciprocit­à e sostenibil­ità. L’auspicio è che non resti un caso isolato.

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