Tommasi lascia solo anche Conte: poi l’incontro in privato
Il leader M5S in Bra contestato dai militanti
VERONA Arriva in Bra anche Giuseppe Conte, a sostenere la candidatura di Damiano Tommasi. Tommasi non c’è, perché la linea è quella: la candidatura è civica, evitiamo identificazioni coi leader nazionali di partito. Così era stato sabato con Enrico Letta, così è stato ieri col leader del Movimento 5 Stelle. Come con Letta, i due s’incontrano in privato, nella sede di Tommasi di via Faccio. Ma in Bra arriva solo l’ex premier. Che peraltro non lesina gli elogi. «Con Tommasi c’eravamo visti a Roma, - ricorda – ed oggi ho ricambiato la visita, e l’ho trovato convinto e impegnato in questo progetto politico che è molto serio. Il Movimento è pronto ad aprirsi anche in altre città alle Reti civiche, e Damiano sta facendo un percorso molto importante». Prima dell’incontro con la stampa, peraltro, Conte aveva dovuto affrontare un gruppo di pentastellati per niente contenti di come stanno andando le cose, a Verona e a Roma. «Abbiamo saputo solo dai giornali che qui non ci sarebbe stata una nostra lista», protestano.Conte spiega che «abbiamo due nostri candidati nella lista di Tommasi-sindaco e speriamo possano essere eletti in consiglio: siamo in fase di rinnovamento ma non abbiamo problemi a presentare singole figure che possano dare un contributo». Ai suoi militanti ripete che questa «è una fase di passaggio. Presto - aggiunge nominerò un delegato provinciale anche per Verona, sarà una persona mia che parlerà con voi e poi riferirà a me. Poi, quando ci saranno i gruppi organizzati, voi stessi nominerete il coordinatore, ma adesso stiamo iniziando». Il pressing continua, ma lui ribatte: «Non essendoci ancora il vostro rappresentante, alcune cose non mi sono arrivate.
Ma presto eleggerete un responsabile per il vostro gruppo». Un militante si dice «di sinistra» e chiede notizie su Di Battista («che – racconta quasi commosso - è riuscito ad emozionarmi ed anche a farmi piangere»). Conte risponde che «con Alessandro non c’è uno strappo, lui non partecipa, non si è iscritto perché è contro il governo Draghi. Ma ricordiamoci che il nostro sostegno al governo è stato deciso on line». Non basta. E allora prosegue: «Molti di voi mi rappresentano una sofferenza perché sosteniamo il governo (“grossa, grossa, grossa sofferenza” gridano tutt’attorno) ma noi sapevamo sin dall’inizio che un governo di unità nazionale, con un’alleanza così ampia ci avrebbe portato molta sofferenza, come sta accadendo». Poi arrivano le telecamere e il tono cambia: «Il governo – tuona Conte - deve sentire il sostegno di tutta una nazione, la nazione Italia che lo sostiene perché abbiamo assolutamente bisogno di questa svolta europea per affrontare l’emergenza energetica, e non si deve mollare fino a che non la si otterrà».
Lillo Aldegheri