Corriere di Verona

Antognoni, la Viola e Rummenigge Cioffi e il sogno partito da Firenze

L’allenatore, l’infanzia vicino allo stadio e un’idea precisa di calcio: pressing e intensità

- Matteo Fontana

La stanza di Gabriele Cioffi, da bambino, guardava verso lo stadio di Firenze. Allora (erano appena iniziati i mitici anni ’80) e si chiamava ancora e sempliceme­nte Comunale, prima che venisse intitolato ad Artemio Franchi.

Franchi, al tempo, era al vertice dell’Uefa e l’Italia stava per vincere il Mundial di Spagna. La storia del Paese, in qualche modo, la fece il calcio e Gabriele di pallone parlava da mattina a sera con il fratello Matteo. Abitavano in piazza Beccaria, sulla parete della cameretta c’era il poster di uno dei campioni della Germania (allora) Ovest, sconfitta dagli Azzurri nella finale di Madrid, l’11 luglio 1982: Karl Heinz Rummenigge, il bomber del Bayern Monaco. Gabriele sognava, si chiedeva, con Matteo, che vita facessero i calciatori. Il tifo, all’inizio era per l’Inter (e Matteo era della Juventus). Dopo, la svolta: «Dobbiamo stare con la squadra della nostra città, anche se non vince mai», si dissero i fratelli Cioffi. Così nacque l’amore per la Fiorentina, cementato dalla venerazion­e per Giancarlo Antognoni, il 10 della Viola. La prima volta allo stadio, nel 1988, fu per un avveniment­o speciale: Antognoni tornava al Comunale per una gara di saluto ai viola, dopo il passaggio in Svizzera, al Losanna. In questo caleidosco­pio di emozioni e colori nasce il viaggio che ha condotto Gabriele, bambino, a essere, da grande pure lui un giocatore di calcio e, poi, un allenatore.

Il prossimo tecnico dell’Hellas sarà lui: a brevissimo, forse già tra oggi e domani, è attesa la firma sul biennale con il Verona. Il testimone lasciato da Igor Tudor, che l’aveva ricevuto (dopo la «falsa partenza» di Eusebio Di Francesco) da Ivan Juric, lo prenderà Cioffi. Tudor e Juric sono soul brothers, fratelli per affinità elettive, per le comuni radici a Spalato, per la forte amicizia che hanno da decenni. Gabriele, con Matteo, fratello lo è di sangue e tra loro c’è, più che intesa, una reale simbiosi. Per Gabriele, Matteo è un punto di riferiment­o: è psicologo dello sport e nello staff del Verona che verrà dovrebbe esserci anche lui, insieme a Giampiero Pinzi, Enrico Iodice e Antonio Bovenzi (rispettiva­mente, vice, match analyst e preparator­e atletico, lo stesso gruppo di lavoro avuto all’Udinese). Tenace, teorico e pratico di un gioco offensivo e ad alta intensità, tra difesa a tre, pressing e accelerazi­oni sulle corsie laterali, Cioffi ha verso il calcio un’attitudine quasi monastica: studia, si aggiorna, vive il ruolo di allenatore in maniera totalizzan­te. La Serie A, da giocatore, se l’è presa attraversa­ndo in su e in giù per l’Italia, da Marsala ad Arezzo, da Taranto a Novara, superando una doppia rottura del crociato sinistro e una di quello destro, sfiorandol­a col Mantova e andandoci, ingaggiato dal Torino, dove incontrò Alberto Zaccheroni, l’allenatore di cui, con Mimmo Di Carlo, ha la più profonda stima. Fiorentino realmente cosmopolit­a e poliglotta, Cioffi non ha mai smesso di girare.

Ha visto il mondo, da tecnico: è stato in Australia, negli Emirati Arabi, in Inghilterr­a. Gianluca Nani, diesse che era stato al Watford, gli fece conoscere Gianfranco Zola, di cui è stato l’assistente al Birmingham. Si mette in proprio al Crawley, League Two, quarto livello del calcio inglese. Continua a imparare, a migliorars­i, a consolidar­e idee e visioni del gioco. All’Udinese è il vice di Luca Gotti. Quando il club cambia allenatore, la chance è per lui. Non la sbaglia, ma decide di non restare. La chiamata viene dal Verona: è una nuova sfida per Gabriele, come quelle che immaginava nella casa di Firenze, bambino, con l’idolo Rummenigge da una parte, il Comunale che era la sua camera con vista e Antognoni nel destino. L’Hellas lo aspetta.

 ?? ?? In panchina Gabriele Cioffi, 46 anni, sarà il nuovo allenatore del Verona. Il tecnico toscano, nato a Firenze, arriva da un ottimo campionato con l’Udinese dopo essere subentrato a Luca Gotti
In panchina Gabriele Cioffi, 46 anni, sarà il nuovo allenatore del Verona. Il tecnico toscano, nato a Firenze, arriva da un ottimo campionato con l’Udinese dopo essere subentrato a Luca Gotti

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